La scrittrice inglese Lady Mary Wortley Montagu lo definì come «Il luogo più romantico che abbia mai visto in vita mia»: Lovere è, infatti, uno dei Borghi più belli d’Italia. Appoggiato alle montagne e affacciato sul Lago d’Iseo, il comune della provincia bergamasca si presenta come un grande anfiteatro con palazzi e vicoli stretti.
Piazza Tredici Martiri ha la particolarità di diventare una sorta di galleria d’arte a cielo aperto. Infatti, di sera le facciate delle sue case si illuminano e diventano ora le tele dei grandi pittori, ora dei deliziosi quadretti natalizi. La piazza prende il nome da un episodio di rastrellamento fascista, in seguito al quale tredici giovani furono rinchiusi nel convitto Baroni di Bergamo, interrogati, maltrattati, picchiati e torturati. Nell’alba fosca e piovigginosa del 22 dicembre 1943, furono portati a Lovere dove, dopo averli fatti sedere sulle loro stesse bare, furono tutti fucilati.
A Lovere si trova il più antico museo lombardo dell’Ottocento, l’Accademia Tadini. Un palazzo mozzafiato, con vetrinette che si fanno scrigno di porcellane, statue e lampadari di cristallo. Percorrendo i suoi corridoi si riesce a percepire il suono di violini e organi, a volte un refuso di epoche passate.
Il centro storico è tutto da scoprire, un saliscendi di vicoletti ombreggiati che portano a destinazioni inattese. Una di queste è la Torre Civica che svetta nella Piazza Vittorio Emanuele II. Questa piazza è da sempre considerata il centro del borgo, conosciuta anche come “Piazza degli Uffizi”, ospita gran parte delle istituzioni. Non è l’unica torre nella quale ci si imbatte: abbiamo anche Torre Soca del XIII secolo, la Torre degli Alghisi del XII secolo e la Torricella dell’antica cinta muraria. E poi ancora chiese, basiliche, santuari. Un borgo piccolo, ma con un valore inestimabile, un luogo nel quale non ci si può non sentire a casa.
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