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Louise Glück vince il Nobel per la Letteratura 2020

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È stato annunciata poco fa la vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura 2020: si tratta della poetessa americana Louise Glück.

La motivazione fornita dall’Accademia Svedese di Stoccolma è la seguente: «per la sua distintissima voce poetica che con bellezza austera rende universale l’esistenza individuale».

Tra i favoriti, oltre a Condè, Atwood e Anne Carson, le penne statunitensi Joyce Carol Oates, Marilynn Robinson e Joan Didion, la britannica Hilary Mantel e la francese Annie Ernaux. Non potevano mancare: Haruki Murakami, il keniota Ngugi wa Thiong’o, lo spagnolo Javier Marias, il poeta sudcoreano Ko Un, l’israeliano David Grossman , Michel Houellebecq, il ceco naturalizzato francese Milan Kundera e l’americano Stephen King.

Louise Glück: tra autobiografia e mito classico

Louise Glück, nata a New York il 22 aprile 1943, con la sua poesia evoca schegge memoriali rielaborando temi come l’isolamento e la solitudine. Vince il Premio Pulitzer nel 1993 con la poesia Wild Iris e il National Book Award per la poesia nel 2014.

L’attività di scrittrice e poetessa si accompagna a quella di docente alla prestigiosa Università di Yale. In questi anni ha pubblicato Averno (2006), A Village Life (2009) e Faithful and Virtuous Night (2014).
Nel corso della sua carriera ha pubblicato dodici antologie di poesie in cui costanti sono la ricerca di chiarezza e temi quali trauma e desiderio, evidenti soprattutto nella raccolta October (2004), poema di sei parti ispirato agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001:

I can’t hear your voice,
for the wind’s cries, whistling over the bare ground
I no longer care
what sound it makes

(Non riesco a sentire la tua voce/ per le grida del vento, che fischia sulla nuda terra/ Non mi interessa più/ che suono faccia)

Sebbene il lavoro di Glück sia ampiamente diversificato, cenni particolarmente autobiografici, miti e motivi classici sono al centro della sua poetica: tutto è personale quanto universalmente valido.
L’intento di Glück è scavare di parola in parola con precisione tecnica, sensibilità ed intuizione l’agonia del sé creando poesie che molte persone possono capire, relazionarsi e sperimentare in modo intenso.

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Una cerimonia anomala

Nel 2018, a seguito dello scandalo sessuale che ha coinvolto l’Accademia svedese, il premio Nobel per la letteratura non è stato assegnato. Ecco perché lo scorso anno a Stoccolma ne sono stati assegnati due: per l’edizione 2019 la vittoria è andata a Peter Handke (romanziere, drammaturgo e poeta austriaco), mentre per l’edizione 2018, quella “sospesa”, ha vinto l’autrice polacca Olga Tokarczuk.

Il 2020 sarà ricordato come l’anno della pandemia di Covid-19, un evento ha avuto ripercussioni anche sulla cerimonia di consegna dei Nobel. Di solito, infatti, i premi vengono consegnati alla Concert Hall di Stoccolma il 10 dicembre, anniversario della morte di Alfred Nobel. Quest’anno, con tutta probabilità, la cerimonia avrà luogo in remoto.

 


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Redazione

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