Sebbene il tempo di cantastorie e trovatori sembri ormai lontano, se non del tutto estinto, esistono ancora artisti che si dedicano a questa antica arte narrativa, cercando di tramandarla al grande pubblico. Di questi moderni troubadours, il più magnifico esempio è certamente costituito da Loreena McKennitt, cantautrice canadese di verdeggiante sangue celtico, la quale con la sua voce mistica, quasi evocatrice del canto delle sirene, ha ridato nuova luce a celebri poesie di autori come Walter Scott, W.B. Yeats, ed ad alcuni celebri passi delle opere di William Shakespeare.
Nata a Morden il 17 febbraio 1957, Loreena mostra, già dall’età di cinque anni, quella versatilità polistrumentista che caratterizzerà la sua carriera futura. Sebbene sia nata e cresciuta in Canada, il sangue irlandese e scozzese ereditato dai genitori la spinge all’evocazione dei Paesi d’origine, all’arpa della mistica Irlanda, alle possenti cornamuse della Scozia, e la sua mente ricrea gli antichi e misteriosi paesaggi delle foreste druidiche dove nacquero quei canti tradizionali a lei tanto cari.
Trasferitasi a Stratford, in Ontario, dove tuttora risiede, nel 1981, la McKennitt decise di abbandonare i progetti familiari che la volevano veterinaria per dedicarsi completamente alla musica, e nel 1985 incide il suo primo album, Elemental. Già in questo primo album, che conquistò sin da subito il pubblico mondiale, si esprimono i tratti salienti della sua musica, ovvero la reinterpretazione delle ballate celtiche come She Moved Through The Fair e Carrighfergus, e l’amore per la poesia, musicando Stolen Child di Yeats e Lullaby di William Blake. Grazie al successo riscontrato dal disco, la McKennitt fonda la sua etichetta discografica, la Quinlan Road, tramite la quale pubblicherà tutti i suoi album.
La fama della cantautrice è immediata, e ogni sua opera è accolta con favori di pubblico e critica. Inciderà senza sosta, ed ha all’attivo otto album: To Drive the Cold Winter Away (1987), Parallel Dreams (1989), The Visit (1991), The Mask and Mirror (1994) considerato il suo album più iconico dato il mélange celtico – orientale e i richiami rinascimentali, The Book of Secrets (1997), An Ancient Muse (2006), album della sua rinascita dopo la tragica perdita dell’amato fidanzato Ronald Rees, affogato in un incidente di canottaggio sul lago Huron, A Midwinter’s Night Dream (2008) e The Wind That Shakes the Barley (2010).
Sempre fedele alla sua linea artistica, la McKennit ha ridato voce ad una tradizione secolare, troppo spesso dimenticata, ridando dignità alle grandi cantate del tempo che fu con un vigore e una raffinatezza mai esplorate prima. La sua arte, capace di trasferire sul pentagramma ciò che i poeti hanno inciso sul foglio bianco, richiama esattamente l’atmosfera creatasi nell’opera letteraria, tanto che sembra quasi impossibile leggere una poesia senza sentire l’eco delle sue note delicate. Con una carriera sempre in ascesa, e dopo aver firmato diverse colonne sonore tra cui quella de Le Nebbie di Avalon con Anjelica Huston, Loreena McKennitt è un continuo susseguirsi di ispirazione, richiami a gesta leggendarie, come il viaggio di Dante, il dolore di Penelope, la maledizione della dama di Shalott, e la sua voce così limpida e cristallina, senza artifici, che non richiede strampalati acuti o inutili gorgheggi, sembra sgorgare da una sorgente interna, come le placide e segrete acque delle fonti celtiche.
La sua musica è come un viaggio che trasporta verso orizzonti lontani, nel tempo e nello spazio, verso emozioni cortesi che ormai il mondo sembra aver dimenticato, verso un universale e ombroso passato, fermandosi di tanto in tanto per godere dell’ombra di un bosco di salici, o per contemplare la meraviglia della neve che cade. Grazie a numerosi concerti in giro per il mondo, il pubblico ha l’occasione di immergersi in questa esperienza di incanto, con gli strumenti che si fondono insieme in perfetta armonia, con un palco spoglio, che non richiede l’inutilità di luci stravaganti o effetti visivi, ma che si mostra nudo ad accogliere la pienezza della musica.
Non solo grande artista, ma anche donna notoriamente cordiale e gentile che passa spesso ore insieme ai fan dopo i concerti, Loreena McKennitt è ormai un raro esempio di musica pura e semplice, di una musica senza finzione e senza pubblicità, è la verità di una canzone vecchia come il tempo, nuova come l’atemporalità, è la voce suadente e perfetta di un’antica musa.