Nicola Zingaretti ha annunciato le sue dimissioni da segretario del Partito Democratico lo scorso 4 marzo, cogliendo di sorpresa anche i massimi vertici del partito.
Probabilmente con la sua mossa ha cercato di mettere a nudo la reale situazione di un PD in cui, a suo dire, si parla solo di poltrone e primarie anziché della terza ondata del Covid e di ciò che ne consegue.
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Quale sarà quindi il nuovo leader del PD? Proprio oggi l’ex premier Enrico Letta, ritiratosi dalla militanza attiva dopo la “pugnalata” renziana di 6 anni fa, dopo essersi preso 48 ore per riflettere, ha accettato di candidarsi alla segreteria del partito. Domenica l’Assemblea nazionale del partito dovrà esprimersi su quella che, al momento, sembra essere l’unica candidatura in campo.
Ma, nomi a parte, i problemi restano: il PD ha bisogno di stabilire una linea politica, un atteggiamento verso l’esecutivo in carica (che ha già generato innumerevoli polemiche). E, forse, di fare anche un po’ di “pulizia” interna.
Andrea Potossi
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