Con un po’ di stupore abbiamo scoperto che secondo Google i nudi artistici sono contenuti per adulti. Nelle scorse ore, infatti, abbiamo ricevuto un’email dalla società americana, la quale ci ha “gentilmente chiesto” (leggesi: imposto) di eliminare alcune immagini da un nostro articolo (questo) in quanto «gli annunci Google non possono essere inseriti in contenuti per adulti o destinati a un pubblico adulto». Facciamo sommessamente notare che le immagini in questione non sono altro che nudi artistici: un fotoritratto di Frida Kahlo, un disegno di Salvador Dalì e una fotografia scattata da Dora Maar, compagna di Picasso.
Google – in particolare Google AdSense – è il circuito che gestisce le inserzioni pubblicitarie all’interno del nostro sito e queste inserzioni pubblicitarie costituiscono l’unica nostra – misera – fonte di sostentamento economico (a proposito: se vuoi darci una mano, puoi farlo qui). Qual è stata la “gentile richiesta” (leggesi: imposizione) che ci è stata fatta? Eccola: «Apportare immediatamente le modifiche al sito al fine di rispettare le norme del programma AdSense». Tradotto: rimuovere le immagini incriminate, pena la chiusura dell’account pubblicitario.
Il nodo più comico della questione è che le immagini in oggetto provengono – guarda un po’ – proprio da Google Immagini. Ma come, le lasciano a disposizione degli utenti ma le censurano nei siti in cui gestiscono gli annunci pubblicitari? Se poi si pensa che Google ha sede negli Stati Uniti, non si può che sorridere ulteriormente: in un Paese in cui compaiono in televisione tette e culi a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, come ci si può permettere di censurare dei nudi artistici? Da una parte la volgarità, dall’altra l’arte. Google non ha scelto di sicuro la seconda.
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Essendo così dipendenti economicamente da Google, noi non abbiamo potuto che accettare questo ricatto. Purtroppo. D’altro canto, però, non vogliamo nemmeno rimanere impassibili a guardare Google che censura opere d’arte erotiche derubricandole a “contenuti per adulti”. Abbiamo quindi deciso di procedere in due modi: da un lato applicheremo su tutte le immagini di nudi artistici pubblicate sul nostro sito un bollino “Censored”, in segno di protesta polemica; dall’altro lanciamo la campagna social #LiberArte.
Un hashtag per spiegarci perché, secondo te, l’arte non può essere censurata.
#LiberArte
P.S.: #googlecoolo
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[…] già accaduto in precedenza, anche per questo articolo Google ci ha imposto di rimuovere le immagini […]
[…] episodio ricorda quanto accaduto qualche tempo fa alla nostra testata, quando Google ci censurò alcuni nudi artistici presenti in un nostro articolo. Gli americani hanno un evidente problema con […]
[…] immagini di questo articolo sono state censurate in polemica con Google. […]
[…] proprio perché riteniamo che l’arte non possa essere censurata! Per ulteriori informazioni leggi qui. […]