Ieri, mercoledì 5 febbraio, il Senato ha approvato all’unanimità e in via definitiva il disegno di legge per la promozione e il sostegno alla lettura, la cosiddetta Legge sul libro. La nuova legge si inserisce, con diverse novità, in un percorso di sostegno e incentivi a questo settore che il MiBACT sta portando avanti già da qualche anno. Tra le principali misure contenute nella nuova norma: maggiore attenzione al territorio, incremento del credito di imposta per le librerie, introduzione di una carta del valore di 100 euro per l’acquisto di libri da parte di famiglie economicamente svantaggiate, istituzione dell’Albo delle Librerie di Qualità, imposizione del tetto sugli sconti applicabili. Qui per approfondimenti.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, si dichiara soddisfatto per il risultato raggiunto, anche se aggiunge: «Non è l’ultima tappa, adesso tutti insieme dobbiamo lavorare a una legge per l’editoria che sostenga complessivamente il settore del libro, sul modello della legge del cinema. Questo voto e la qualità del lavoro svolto in commissione dimostra ancora una volta come la cultura sia un terreno dove maggioranza e opposizione si confrontano con spirito costruttivo e senza pregiudizi. Ringrazio per questo tutti i gruppi parlamentari».
Immediate, e decisamente contrarie, sono state le reazioni degli esponenti del mondo dell’editoria e, in particolare, del presidente dell’Associazione italiana editori (Aie) Ricardo Franco Levi, il quale afferma: «Con questa legge a perdere saranno i lettori». Levi sottolinea in particolare come, mediante l’imposizione del tetto sugli sconti, la legge minacci di gravare sulle famiglie e metta a rischio posti di lavoro. Aggiunge: «Non è ciò che serve in un’Italia in coda alle classifiche europee per la lettura. Non è ciò che serve al mondo del libro, la prima industria culturale del paese».
R.S.