da Sole24ore

Le elezioni politiche, in breve

//
3 minuti di lettura

Il giorno dopo c’è forse più confusione di prima. Che cosa è successo alle urne? Abbiamo un vincitore? Come è andata l’affluenza? Chi avrà il compito di formare il nuovo governo? Proviamo a fare chiarezza insieme, perché se è vero che molti interrogativi restano per ora aperti, è altrettanto vero che alcune considerazioni possiamo farle già a poche ore dal voto. Un dato è certo: abbiamo un vincitore. Il Movimento 5 stelle – la forza politica guidata da Luigi Di Maio – è il primo partito d’Italia. Si tratta di un vero e proprio trionfo per i pentastellati, che superano il 30% dei voti scrutinati e si aggiudicano la fiducia degli elettori delle regioni del Sud Italia e delle Isole. Nonostante lo straordinario successo, il Movimento 5 Stelle non ha i numeri per poter governare da solo: presumibilmente spetterà proprio a loro tendere la mano per trovare gli alleati per formare il governo.

La Lega di Salvini è il primo partito nella coalizione di Centrodestra

Risultato eccezionale anche per la Lega di Matteo Salvini, che un po’ a sorpresa (o forse no!) supera i suoi alleati in coalizione, Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Silvio Berlusconi (Forza Italia). La Lega arriva a superare il 18% sia alla Camera che al Senato, ma il dato veramente impressionante è lo scarto con il partito del Cavaliere, staccato da Salvini&co di quasi 5 punti percentuali. Bene anche per la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che supera il 4% sia alla Camera che al Senato.

Elezioni

Una sinistra in crisi

Soffre la sinistra e questo è innegabile. Il Partito Democratico non viene premiato dagli elettori anzi, potremmo azzardare nel dire che è forse il grande sconfitto della serata con poco sotto 19%. Il resto della coalizione non se la passa meglio: +Europa, il partito di  che in questi ultimi giorni sembrava aver scosso le acque, non raggiunge la fatidica soglia del 3% , mentre Civica Popolare della Lorenzin e i neo-prodiani di Insieme si fermano sotto l’1%. Lo stacco tra PD e M5S è troppo forte per essere ignorato, e mentre i 5 Stelle esultano già si vociferano le possibili dimissioni del segretario dem Matteo Renzi.

I piccoli partiti

I piccoli partiti escono con le ossa rotte. Alcuni soffrono persino per superare la soglia dell’1%, altri si piazzano ben sotto le aspettative: Casapound e il Partito della famiglia si fermano intorno al 1%, Potere al Popolo si attesta al 1,5% circa. Anche la neonata formazione capitana da Grasso, Liberi e Uguali, non riesce a far breccia nell’elettorato, fermandosi sotto il 4% sia alla Camera che al Senato.

L’affluenza

Si è votato solo nella giornata di domenica 4 marzo e si è registrata un’affluenza pari al 71%. Nonostante il piccolo calo rispetto alle elezioni del 2013, si tratta di un dato che risulta particolarmente positivo se confrontato con i trend mondiali. Durante le votazioni non sono mancate le polemiche e i problemi, dovute soprattutto ai nuovi sistemi di tutela antifrode.

Sondaggi e voto a confronto: e adesso?

Venti giorni fa TermometroPolitico pubblicò alcuni sondaggi a proposito del voto del 4 marzo. Adesso possiamo dirlo con certezza: quei dati li possiamo anche mettere da parte e concentraci sugli scenari futuri. Un panorama “a tre”, come i giornalisti riportarono 5 anni fa, ormai è superato: la coalizione di centro destra vola, trainata dal partito di Matteo Salvini, la sinistra arranca e paga in un colpo solo tutti gli errori, i referendum, le scissioni di questi ultimi 18 mesi, il Movimento 5 Stelle, forte di un successo elettorale storico, si prepara a prendere decisioni da leader.

I prossimi giorni saranno decisivi per le sorti del nuovo governo. L’obbligo di rimanere nella medesima coalizione è terminato alle 23 della giornata di ieri. Adesso si apre una fase politica nuova, fatta di alleanze e opposizioni, volta alla stabilità del Paese e al suo miglioramento. O almeno così ci auguriamo. Una cosa è certa, gli occhi li dobbiamo tenere ben aperti perché le scelte che si compiranno in questi giorni detteranno l’agenda politica dei prossimi anni (e questo include – solo per citarne alcune – le politiche sulle migrazioni, le relazioni con l’Unione Europea, gli investimenti strutturali, le politiche a sostegno dei giovani e delle famiglie).

Intanto tra poche ore inizierà lo scrutinio per eleggere il nuovo presidente di Regione e i nuovi consiglieri Regionali in Lombardia e Lazio. Appuntamento per gli scrutatori e i rappresentanti di lista nei seggi alle ore 14.00. I risultati, anche quelli da tenere sott’occhio, già in serata.

 

Agnese Zappalà

Classe 1993. Ho studiato musica classica, storia e scienze politiche. Oggi sono giornalista pubblicista a Monza. Vicedirettrice di Frammenti Rivista. Aspirante Nora Ephron.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.