La donna botox la riconosci anche ad un chilometro di distanza, perché le sue labbra a canotto sono più visibili di un cartello di ingresso per l’autostrada.
La donna botox ormai non ha più un’età specifica, perché purtroppo anche le più giovani hanno ceduto al fascino intramontabile e mai degradabile della plastica.
Questo soggetto può avere anche venticinque anni, ma per apparire meglio sulle foto di Instagram è stata costretta a fare del botox il suo punto forte. Seno, zigomi, ma soprattutto labbra. Le labbra a canotto, il canotto al botox però, che non rende certo queste donne più belle, ma dà a chi guarda un chiaro riferimento sessuale. Le labbra botox, infatti, sono sempre leggermente aperte e per quanto le donne della storia abbiano dato la vita per emanciparsi dai cliché, il botox fa salire il seno, ma abbassa ovviamente ogni tipo di dignità femminile.
Labbra enormi, seni enormi, zigomi altissimi e tutto assolutamente e irrimediabilmente finto.
Finto come il sorriso che ti viene dopo il botox, fino come il seno che non si muove neanche se corri la maratona di New York, finto come una bellezza che appare subito decadente e senza carattere, finto come gli anni che si vorrebbero decurtare dalla carta di identità.
Finto, tutto finto e volto alla decadenza.
Arrendiamoci: il botox invecchia, nonostante la parvenza di gioventù che promette di regalare alle sue vittime.
Il Bestiario è un testo che, solitamente, descrive gli animali o le bestie. Nel Medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali reali o immaginari. Nel XIII e XIV secolo i bestiari si diffusero soprattutto in Inghilterra e Francia. Essi erano arricchiti anche da bellissime illustrazioni e pregevoli miniature. Tra le opere che hanno poi assunto questo nome nel corso della storia ricordiamo “Il bestiario amoroso” di Richard de Fournival del 1252 e il più recente “Bestiario” di Julio Cortazár del 1951. In questa rubrica, noi vi proponiamo una sferzante e ironica descrizione delle “bestie umane” che affollano la nostra società.
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