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«La casa delle bambole», una novella di Katherine Mansfield

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1 minuto di lettura

Ne «La casa delle bambole» (acquista) Katherine Mansfield, nota per i suoi racconti brevi, riesce con poche precise pennellate a delineare un complesso microcosmo sociale.

Il racconto è stato recentemente edito da Lettere Animate con le note e la traduzione del prof. Enrico De Luca, responsabile – per lo stesso editore – anche della prima edizione integrale italiana della saga di Anne di Tetti Verdi (Anna dai capelli rossi) di Lucy M. Montgomery in corso di pubblicazione.

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La casa delle bambole è scaricabile gratis in formato Kindle dalla piattaforma Amazon.

L’autrice

Katherine Mansfield nasce in Nuova Zelanda nel 1888 ed entra in contatto con la grande letteratura per tradizione familiare: la scrittrice Elizabeth von Arnim, di 22 anni più grande, è sua cugina.

La casa delle bambole

Inizia a pubblicare racconti nel giornale del liceo e successivamente, dopo il trasferimento a Londra, diventerà nota proprio per i suoi racconti brevi. Nella capitale entra in contatto con alcuni dei più importanti scrittori della sua epoca, tra cui anche la sua amica-nemica Virginia Woolf.

Alla sua morte la Mansfield lascia un gran numero di prose inedite, pubblicate postume dal suo secondo marito John Middleton Murry. Tra le pubblicazioni postume c’è anche la raccolta The Dove’s Nest and Other Stories, di cui La casa delle bambole è la novella inaugurale.

La società in poche pagine

«La casa delle bambole» è una breve novella con un intreccio piuttosto semplice. Tre sorelle appartenenti ad una ricca famiglia invitano tutte le loro compagne di classe a giocare con la loro nuova casa delle bambole. Le uniche escluse sono Lil e Else, due sorelle colpevoli di essere figlie di una lavandaia e di un padre non ben identificato.

La casa delle bambole Katherine Mansfield
[Foto di chi scrive©]

Senza ulteriori anticipazioni, la vera potenza della Mansfield è la capacità di sviluppare a partire da pochi essenziali elementi di trama una riflessione sociale di più ampio respiro. Una riflessione mai esplicita, che il lettore è invitato a leggere tra le righe.

Per questo – data la brevità del testo – è consigliabile una seconda lettura per godere appieno dello stile della Mansfield e di ciò che con esso vuole trasmettere.

Una riflessione tra le righe

Nella novella, la casa delle bambole diventa simbolo di distinzione sociale letterale e simbolico. Letterale, perchè solo le sorelle ricche possono ricevere un regalo così costoso mentre le loro amiche possono solo usufruirne. Simbolico, perchè a Lil e Else viene privato non solo un gioco ma anche la conoscenza di una classe sociale e del suo mondo.

Quando finalmente per le sorelle povere sembra aprirsi una possibile empatia, la casa delle bambole viene chiusa loro in faccia. Possono solo dare un’occhiata fugace a quel mondo dei ricchi tanto simile a una casa delle bambole priva di vita e sentimenti.

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