Italo Calvino copertina

Giudicare un libro dalla sua copertina

dalla newsletter n. 32 - ottobre 2023

2 minuti di lettura

«Non si giudica un libro dalla copertina», un modo di dire vero per molti, basti pensare che uno dei mostri sacri della letteratura contemporanea, lo scrittore “eremita” J.D. Salinger, decise di spogliare le sue copertine di ogni immagine, invitando il lettore a scegliere il libro esclusivamente per il contenuto. Le iconiche e aniconiche cover bianche di J.D. Salinger costituiscono una presa di posizione polemica nei confronti della società dell’immagine, dove l’apparire conta più dell’essere.

Tuttavia per alcuni scrittori, la cui componente immaginativa e immaginifica è preponderante, la copertina può essere la strada maestra per accendere la curiosità del lettore e aiutarlo a orientarsi nel marasma di autori e libri. Tra questi sicuramente spicca Italo Calvino, la cui capacità di creare mondi fantastici e personaggi indimenticabili ha fatto sì che la Mondadori, la casa editrice che dagli anni Novanta si occupa della pubblicazione delle opere dello scrittore, decidesse di associare di volta in volta a ogni copertina artisti, scultori e fotografi del panorama contemporaneo italiano. Italo Calvino era infatti un grande appassionato di arte, nonché raffinato conoscitore e frequentatore di mostre di arte contemporanea. Particolarmente da lui apprezzato era lo scultore astrattista Fausto Melotti, le cui opere furono scelte per vestire le edizioni pubblicate nella sezione Oscar Mondadori negli anni Novanta. Italo Calvino stesso cita le sculture di Fausto Melotti tra le fonti d’ispirazione per le sue Città Invisibili:

C’è stato un momento in cui, dopo aver conosciuto lo scultore Fausto Melotti, uno dei primi astrattisti italiani, (…) mi veniva da scrivere città sottili come le sue sculture: città sui trampoli, città a ragnatela.

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