Victor Hugo (1802-1885) è stato uno dei massimi esponenti del Romanticismo francese. Uno scrittore che è riuscito ad indagare l’animo umano in tutte le sue sfaccettature e a metterlo nero su bianco nelle sue opere divenute immortali. Chi ad esempio non ha mai sentito parlare de I miserabili, o di Notre-Dame de Paris? Si tratta di autentici capolavori che hanno riscritto la storia della letteratura.
Eppure non tutti hanno letto Victor Hugo, e chi ne è a digiuno potrebbe spaventarsi davanti alla quantità di opere che ha scritto. In questo articolo allora vi consigliamo 3 libri da cui partire se volete innamorarvi, anche voi, di Victor Hugo.
Chi era Victor Hugo?
Nato il 26 febbraio 1802 a Besançon, Francia, il piccolo Victor viaggiò a lungo dalla Corsica alla Spagna in compagnia del padre, ufficiale dell’esercito. Dopo la separazione dei suoi genitori, Hugo si trasferì a Parigi con la madre dove all’età di soli 10 anni pubblicò già le sue prime poesie. Iniziò così a tracciare la sua strada di scrittore che lo porterà ad essere considerato il padre della scuola romantica francese. Nel 1842, la sua prolifica produzione letteraria ebbe una battuta d’arresto di ben 10 anni a causa di un lutto che devastò lo scrittore: la morte della figlia Leopoldine, annegata nella Senna. Da questo tragico evento, Hugo si dedicò anima e corpo alla politica diventando deputato e accademico di Francia. Nel 1852, contrario al colpo di stato di Napoleone III che minacciava la libertà della sua amata Francia, Victor Hugo se ne andò in esilio nelle Isole della Manica. Abbastanza vicino alla sua patria, così da finanziare le attività dei suoi compatrioti repubblicani. Una volta caduto l’impero, tornò a Parigi acclamato dalla patria. Morì nel 1885 all’età di 83 anni con tutti gli onori.
Ecco quindi i 3 libri che vi consigliamo di leggere per innamorarvi di Victor Hugo.
Per iniziare: «L’ultimo giorno di un condannato a morte» (1829)
L’impegno politico e sociale di Victor Hugo lo ha portato a riflettere sulla pena di morte e sulla sua disumanità, schierandosi apertamente contro questa pratica. Scritto sotto forma di diario, L’ultimo giorno di un condannato a morte è un romanzo breve – ideale come punto di partenza per avvicinarsi ai lavori di Hugo – in cui un detenuto sta aspettando di essere portato alla ghigliottina. Non sappiamo né il nome né il crimine del protagonista, ma il lettore viene trasportato con lui in quella piccola e buia cella dove sta subendo la tortura più grande: l’attesa.
L’una e un quarto. Ecco che cosa provo in questo momento: un violento dolore alla testa. Freddo alle reni, la fronte bruciante. […] Ho degli scatti convulsi, e come in preda a una scossa elettrica la penna di tanto in tanto mi cade dalla mano. […] Ancora due ore e quarantacinque minuti, e sarò guarito.
Aspettiamo dunque anche noi con lui quell’ultima passeggiata fino alla ghigliottina, sotto gli scrosci della folla urlante che vuole il suo terribile spettacolo. Anche il lettore si ritrova a non vedere l’ora che tutto finisca in fretta. Un libro commovente che difende a spada tratta uno dei diritti inalienabili dell’uomo: la vita.
Per proseguire: «Notre-Dame de Paris» (1831)
Non lasciatevi ingannare dalla felice storia d’amore raccontata dalla Disney. Notre-Dame de Paris, una delle opere più famose di Victor Hugo, è una vicenda tragica dalle tinte gotiche, ben lontana dal lieto fine. Un romanzo storico che ha come protagonista la stessa Parigi, teatro dove si consumerà la storia di amore e morte tra la giovane gitana Esmeralda e il crudele rubacuori capitano delle guardie Phoebus. A bramare l’amore di lei non mancano l’arcidiacono Claude Frollo, pronto a tutto pur di possederla e il grottesco Quasimodo, l’animalesco campanaro di Notre-Dame.
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Una storia che sembra quasi una scusa per descrivere le meraviglie di Parigi con le sue infinite vie e oscuri segreti dove la colossale Cattedrale veglia su tutta la città con le sue sculture di pietra.
Tutta Parigi era sotto i suoi piedi, con le mille guglie dei suoi edifici ed il suo orizzonte circolare di molli colline, con il suo fiume che serpeggia sotto i ponti e la sua folla che ondeggia per le strade, con la nuvola dei suoi fumi, con la catena montuosa dei suoi tetti che stringe Notre-Dame con doppie maglie.
Un romanzo impegnativo, ma che saprà conquistarvi.
Innamorati di Victor Hugo: «I miserabili» (1862)
Victor Hugo si è sempre schierato dalla parte dei più deboli dando una voce anche ai miserabili del suo tempo. Lo dimostra la sua monumentale opera I miserabili, il suo capolavoro, che ha per protagonisti non solo l’ormai celebre ex forzato Jean Valjean, ma anche tutte le categorie più indifese della società come le prostitute, incarnate dalla sfortunata Fantine, e gli orfani sfruttati come la dolce Cosette.
Un barlume di speranza dovrebbe arrivare dal braccio della legge, che però non è dalla loro parte. L’irremovibile commissario Javert è l’incarnazione di quella giustizia in cui tutti sperano, ma che, inesorabilmente, non arriva.
I miserabili di Hugo è un inno alla vita e alla speranza in un toccante e complesso intreccio di relazioni e vicende sullo sfondo della Francia della Restaurazione post-napoleonica e durante la rivolta antimonarchica del giugno 1832. Un romanzo ricco di perle di saggezza, da leggere a piccoli sorsi per innamorarsi definitivamente di Victor Hugo.
C’è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c’è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l’interno di un’anima.
In copertina: Artwork by Madalina Antal
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