Quando è successo che siamo passati dall’essere guardati male per quello che ascoltavamo, all’avere una rappresentanza al più grande concorso musicale nazional-popolare? E soprattutto, che differenza c’è fra Tommaso Paradiso che appare in prima serata a Sanremo e Lo Stato Sociale tra i big?
Facciamo prima un passo indietro. Cosa è successo? I “Regaz” riempiono Assago, Calcutta l’arena di Verona, i The Giornalisti il Palalottomatica e Coez, prodotto da Contessa, passa in ogni stazione radio. Ma non finisce qui. Improvvisamente Francesca Michielin sta simpatica a tutti quelli che ascoltano anche Vasco Brondi e intanto una nuova etichetta si sente sempre più sussurrare: itpop. L’indie è stato sdoganato, e non tutti sono d’accordo. Si stanno vendendo tutti, dicono. Hanno osato sporcarsi col pop e col successo.
Effettivamente qualche anno fa nessuno si sarebbe aspettato di vedere il frontman dei The Giornalisti e Lodo Guenzi su Rai1 vestiti bene e senza Gin Tonic sul palco. Ma forse occorre evidenziare che, alla fine dei conti, le situazioni sono diverse. Paradiso sale sul palco, duetta con Morandi e intanto le classifiche sono scalate dal suo singolo con Elisa e Takagi & Ketra.
Cavalcando l’onda dell’estetica anni Ottanta si è lasciato alle spalle i tempi di Io non esisto e Autostrade Umane dandosi alle canzonette per i Cinepanettoni e i video pieni di tette. Certo, cambiare non è certo una colpa, e neanche la leggerezza lo è. Lo è forse fare del pop un po’ scadente nascondendo il tutto con la nostalgia di un passato che non ha mai vissuto.
E Lo Stato Sociale? Anche i Regaz sono arrivati sul palco dell’Ariston, ma per una strada diversa. La loro. Lo saprà bene chi li segue da anni dai palchi di provincia al Mediolanum Forum e in queste sere li vede a Sanremo come sono sempre stati. È questa la vera differenza: Tommaso Paradiso su quel palcoscenico borghese non stona, a differenza de Lo Stato Sociale – in tutti i sensi.
L’indie si evolve, i testi di Calcutta li conoscono tutti, Coez a Milano fa sold out su sold out. Va bene così. Ma bisogna ammettere che è molto più facile arrivare a Sanremo sapendo cantare, piuttosto che avendo Lodo Guenzi come frontman.
Con una performance ben riuscita e un pezzo più che orecchiabile, questa storia dello “Stato” su Rai1 è una bella gioia. La scoperta che puoi partire a suonare nei centri sociali e arrivare col van dove vuoi, con la giacca dell’abito elegante sopra a una maglietta stupida.
Immagine in evidenza: TvZap