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Pino Daniele

In memoria di Pino Daniele

Con la sua voce inconfondibile ha cambiato modo di fare musica d'autore. Abile nel saper comporre melodie, sfruttava rabbia e ironia per creare testi indimenticabili. Chi era il cantante partenopeo?

1 minuto di lettura
Con la morte di Pino Daniele si è chiusa una vicenda artistica colma di successi, di grandi collaborazioni, con l’intenzione di fondere il ritmo partenopeo con il Soul, il Jazz, il Blues e il Funky.
La scomparsa improvvisa ha lasciato dietro di sé una scia interminabile di domande che, in parte, non hanno ricevuto risposta.
 
 

Pino era un uomo schivo, ricorda il fratello Nello, ma aveva dedicato a Napoli la sua intera carriera.

Napul’è è stato ed è il manifesto del suo grande amore per la città.

Nonostante il suo affetto incondizionato per il territorio partenopeo, però, il cantante (che avrebbe compiuto 60 anni a Marzo) era andato a vivere a Magliano, in Maremma, in aperta campagna, malgrado le sue condizioni fisiche precarie (lui che da 27 anni lottava con un cuore malato) richiedessero un posto in cui i soccorsi avrebbero potuto essere più semplici.

 
La mattina del 5 Gennaio, infatti, un malore ha colpito Pino in pieno petto. Il cantante, che si fidava solo del suo cardiologo, Achille Gaspardone, decide di mandare indietro l’ambulanza proveniente da Orbetello, per farsi accompagnare dalla sua compagna a Roma, all’ospedale Sant’Eugenio, dove a poche ore di distanza dal suo arrivo, ne è stato annunciato il decesso.
Una serie di inconvenienti che hanno segnato un destino beffardo. Con doppi funerali, a Roma e a Napoli, la salma sarà poi tumulata in Maremma.
Pino Daniele resterà icona di Napoli, protagonista di un’autentica rivoluzione musicale.
Con la sua voce inconfondibile ha cambiato modo di fare musica d’autore. Abile nel sapere comporre melodie, sfruttava rabbia e ironia per creare testi che lo hanno reso leader incontrastato del nuovo modo di far musica. Ed è stata propria la sua capacità di unire culture diverse sotto un unico modello a dar vita ad un’apertura mentale fuori dagli schemi.

Con Pino Daniele è venuto a mancare un gancio che ha saputo tenere insieme diverse generazioni. Un simbolo. Padre di un popolo che aveva imparato ad amare la sua arte. Un popolo che ora piange e lo commemora. Un popolo affranto, addolorato, spezzato, tanto da organizzare in poche ore un Flash Mob in sua memoria, al quale hanno partecipato più di centomila persone, in Piazza Plebiscito.
Pino era per Napoli ciò che Napoli avrebbe voluto sempre essere. E l’ha lasciata troppo presto, quando lei ancora non sapeva difendersi da sola; quando ancora non sapeva essere realmente fiera di ciò che è.

Con la morte di Pino Daniele si è perso un pezzo di una grande città che, purtroppo, non tornerà più indietro.
 

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Redazione

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