Questo è un tipo umano tanto caro al nostro tempo, un personaggio che sicuramente, almeno una volta della vita, ognuno di noi avrà incontrato: il narcisista.
Il genere neutro del termine ci aiuta a parlare sia al maschile che al femminile, anche perché il narcisista, sia uomo che donna, presenta più o meno le stesse caratteristiche.
L’etimologia del termine è nota a tutti. Sono soggetti che amano stare al centro dell’attenzione, ma non perché dotati di un reale fascino, ma perché chiassosi, arroganti, pretenziosi, agghindati ogni volta come se dovessero andare sulla passerella di Cannes.
I narcisisti vogliono a tutti i costi essere ascoltati e riconosciuti, dal momento che è il riconoscimento il vero e infinito dramma della loro vita. I narcisisti fanno di tutto per farsi riconoscere, perché venga loro detto che sono belli, intelligenti, acuti, brillanti, di successo.
Chiaramente, però, sono dei parassiti: succhiano energie, sangue e bellezza dai loro ipotetici adulatori, perché sono incapaci di risplendere di luce propria. Il love bombing è la loro arma letale: ti fanno credere di essere i migliori, ma è solo per averne un ritorno, per sfoggiarti in giro come un trofeo, perché la loro massima ambizione è averti, possederti per ingrassare il proprio ego. Una volta esaurita la preda, la gettano via.
I narcisisti “selfano” in continuazione, hanno un seguito imponente di follower sui social e controllano continuamente il numero dei like e le visualizzazioni delle loro stories.
Camminano con il petto in fuori e il fondoschiena in aria e nella relazione perpetuano il dolore, perché hanno comportamenti talmente megalomani da pensare di poter fare e disfare qualsiasi cosa a loro piacimento, compresa la relazione amorosa, secondo i propri interessi.
Non conoscono nessun’etica se non quella del soddisfacimento e del riconoscimento del proprio ego e, se malauguratamente qualcuno dovesse togliere loro il gioco amoroso o la scena, potrebbero diventare più feroci del celeberrimo Alex di Arancia Meccanica.
Se incontrate un soggetto del genere, andatevi a fare una birra o iniziate a leggere un nuovo romanzo! Ne trarrete sicuramente dei maggiori benefici.
Il Bestiario è un testo che, solitamente, descrive gli animali o le bestie. Nel Medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali reali o immaginari. Nel XIII e XIV secolo i bestiari si diffusero soprattutto in Inghilterra e Francia. Essi erano arricchiti anche da bellissime illustrazioni e pregevoli miniature. Tra le opere che hanno poi assunto questo nome nel corso della storia ricordiamo “Il bestiario amoroso” di Richard de Fournival del 1252 e il più recente “Bestiario” di Julio Cortazár del 1951. In questa rubrica, noi vi proponiamo una sferzante e ironica descrizione delle “bestie umane” che affollano la nostra società.
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