Come ogni domenica vi riproponiamo quelli che sono stati i migliori articoli pubblicati sul nostro giornale nella settimana appena conclusa, scelti dalla redazione. Così anche chi si è distratto può recuperare con tutta calma!
DIETRO CHRISTO, SUL LAGO
D’ISEO: FOGLIO DI SALA
DELLA PASSERELLA SULLE ACQUE
Christo Vladimirov Yavachev è bulgaro e Jeanne-Claude Denat de Guillebon è francese. Sono nati il 13 giugno 1935. Entrambi. Una coincidenza che diventa destino, quando si incontrano e nasce un amore, e un artista. Noti come Christo e Jeanne-Claude, nome d’arte inscindibile, sono tra i maggiori rappresentanti della Land Art, Arte Ambientale. È un’arte contemporanea che si immischia con il paesaggio naturale, quello soprattutto incontaminato dall’uomo, in deserti, laghi salati, rapidi fiumi e praterie, e lo fa cornice di installazioni monumentali.
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“ALLA RICERCA DI DORY”: UN SEQUEL
SENZA PUGNI NELLO STOMACO
Dopo 13 anni da Alla ricerca di Nemo, uno dei film d’animazione più apprezzati degli ultimi anni, il 17 giugno esce negli USA Alla ricerca di Dory, in arrivo in Italia a settembre. Alla ricerca di Nemo, amato al di là del genere e dell’età, ha saputo conquistare il pubblico non solo grazie a una computer grafica di grande impatto, ma anche attraverso una storia avvincente, ben calibrata tra momenti di divertimento ed emozione, oltre a temi di grande importanza presentati in modo estremamente naturale.
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VITERBO, BREVE GUIDA
PER UNA GITA CULTURALE
Incastonata in una delle zone più belle del Lazio – la Tuscia –, Viterbo è un gioiello da scoprire in tutta la sua bellezza e particolarità. Noto anche come la Città dei Papi per esser stato sede pontificia nel XII secolo nonché luogo di elezione papale per ventiquattro anni, il comune dell’Alto Lazio ha ospitato nel suo Palazzo Papale il primo conclave della storia, dai cui lavori salì al soglio pontificio Gregorio X.
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BREXIT, MA PERCHÉ?
La Gran Bretagna esce dall’Unione europea. O meglio rimane incastrata nella porta con una gamba di qua e una di là, un braccio di qua e uno di là, un orecchio di qua e un orecchio di là, ma poi alla fine con una spintarella va tutta fuori. Confusa, spaccata a metà, con un 51,9% pro-uscire contro un 48,1% pro-rimanere. Le voci della vittoria parlano poco e piano. Sono più rumorose (per quanto possano essere rumorose le voci inglesi) quelle dell’indignazione. E quell’indignazione arriva anche dagli altri Stati europei. E dal resto del mondo. Ma quello di oggi è un evento storico che va analizzato nelle sue cause per capire cosa lo ha determinato.
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LIMITARE IL SUFFRAGIO
È UNA CAGATA PAZZESCA
L’esito del referendum britannico che ha decretato la Brexit ha dimostrato che il Regno Unito è spaccato esattamente a metà: è spaccato tra Inghilterra e Galles da una parte e Scozia e Irlanda del Nord dall’altra, è spaccato tra città e provincia, è spaccato tra giovani e anziani, è spaccato tra persone istruite e persone incolte. Inoltre, come riportato da alcuni organi di stampa, sembrerebbe che tanti inglesi che hanno votatoleave già dal giorno dopo se ne siano pentiti, ed è già partita una petizione – che ha superato il milione di firme – per indire un nuovo referendum per chiedere il rientro dell’Uk nell’Unione europea.
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