Come ogni domenica vi riproponiamo quelli che sono stati i migliori articoli pubblicati sul nostro giornale nella settimana appena conclusa, scelti dalla redazione. Così anche chi si è distratto può recuperare con tutta calma!
EDDIE VEDDER, LA VOCE
DEL GRUNGE CHE RESISTE
Nel dicembre del 1964 nasce a Evanston, un sobborgo di Chicago, Edward Louis Severson III che, anni dopo, diverrà noto ai più con lo pseudonimo di Eddie Vedder. I genitori di Eddie divorziano nel 1965 e la madre si risposa con Peter Mueller, di cui il piccolo assume il cognome e Eddie per diversi anni sarà convinto che Mueller sia il suo vero padre. Scopre la verità solo quando i due divorziano, ma è troppo tardi per conoscere il padre biologico, morto qualche anno prima di sclerosi multipla.
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“VELOCE COME IL VENTO”:
MA QUANT’È BELLO QUESTO
NUOVO CINEMA ITALIANO
Veloce come il vento non è macchine da corsa e belli e vincenti al volante ma è un underdog movie, è poco Fast e molto Furious – inteso come impatto emotivo che scorre su due ruote. Matteo Roveresa che per centrare l’obiettivo si deve guardare al mondo con un occhio in casa propria ed ecco che allora, senza il minimo accenno di piede in fallo, confeziona un prodotto nuovo, vincente, poco made in Italy ma al contempo assolutamente – e nuovamente – italiano.
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EROI E CATTIVI: “JEEG ROBOT”
E IL FASCINO DELL’IMPERFEZIONE
Il film firmato da Gabriele Mainetti è un successo annunciato: già prima del suo approdo nelle sale italiane si sapeva che avrebbe fatto parlare di sé e in modo decisamente positivo. La conferma è poi arrivata dal successo di pubblico, dagli incassi da record e da ben sette riconoscimenti ai David di Donatello (tra cui migliori attore e attrice protagonista, miglior attore non protagonista e miglior regista esordiente). Non poteva che essere così: Lo chiamavano Jeeg Robot funziona su tutti i fronti e, alla sceneggiatura perfetta, che non scade mai nel noioso o nel già visto, si accompagnano attori che danno anima ai loro personaggi. Ed è un’anima del tutto romana; anzi, italiana.
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MASSIMO CACCIARI: «I PROBLEMI
DELLA FILOSOFIA SONO IRRISOLTI
PERCHÉ IL SUO COMPITO È CHIARIRE»
Tre relatori d’eccezione per un tema cruciale: Massimo Cacciari, Francesco Valagussa e Carlo Sini hanno infatti discusso Delle cose prime e ultime in un incontro organizzato al Teatro della Società di Lecco ieri sera nell’ambito della rassegna “Filosofia Oggi”. Cacciari non ha bisogno di presentazioni, così come Sini – che ha vestito gli insoliti panni di “moderatore”. Valagussa è un giovane ma promettente ricercatore dell’Università San Raffaele di Milano.
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“THE DREAMERS”: IL SESSO,
IL CINEMA E LA RIVOLUZIONE
DAL BUCO DELLA SERRATURA
Per entrare in The Dreamers basta una frase, pronunciata in apertura dalla voce narrante che saltella felice nel sole parigino. «Avevo vent’anni» dice Matthew (Michael Pitt), l’americano ingenuo arrivato in Francia per studiare la lingua in piena stagione ’68. Avere vent’anni e vivere quel tempo significa lottare per un mondo migliore, essere sognatori senza cadere in quella degenerazione nota alle cronache e che ha reso il periodo successivo alle contestazioni un buco nero lungo decenni.
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