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Primavera da cani

Il fascino d’estate – i nostri consigli: «Primavera da cani» di Patrick Modiano

Dalla rubrica «Il fascino d'estate», Patrick Modiano con «Primavera da cani». Una Parigi onirica che fa da sfondo alla ricerca a ritroso nel labirinto della memoria del protagonista Jansen

1 minuto di lettura

Abbiamo attraversato la piazza del Panthéon, lugubre sotto la luna, e io non avrei mai osato superarla da solo. A distanza di anni, mi sembra che il quartiere fosse deserto come dopo un coprifuoco. Peraltro, questa serata di quasi trent’anni fa ritorna spesso nei miei sogni. Sono seduto sul divano accanto a lei, così distante che ho l’impressione di essere in compagnia di una statua. A forza di aspettare, forse si è pietrificata. Una luce estiva di fine giornata bagna lo studio. Le foto di Robert Capa e di Colette Laurent sono state tolte dalla parete. Nessuno abita più qui. Jansen è partito per il Messico. E noi, noi continuiamo ad aspettare per niente.

Primavera da caniin origine Chien de printempsfa parte, insieme a Riduzione di pena e Fiori di rovina, della trilogia autobiografica di Patrick Modiano, edita in Italia da Lantana. È il 2014 l’anno della prima pubblicazione italiana, lo stesso anno in cui Modiano conquista il premio Nobel per la letteratura.

Lo sfondo della vicenda è la Parigi onirica cui Modiano ci ha abituato, che nello stesso tempo diventa lo scenario di una ricerca a ritroso, di un’indagine nel labirinto della memoria.

È il 1964 e in un classico caffè parigino un cliente fissa attraverso l’obiettivo della sua Rolleiflex la giovane coppia seduta al tavolo di fianco. È così che Modiano, lo stesso narratore, e la sua giovane amica conoscono il fotografo Jansen, stretto amico di Robert Capa e incaricato, da una rivista americana, di descrivere la gioventù parigina.

Jansen è da subito un personaggio ambiguo, riservato e alla perenne ricerca del silenzio che si carica ancora più di ombra dopo la morte del fotografo e della donna amata, Collette. Il narratore viene a conoscenza della donna grazie alla sua presenza in numerose fotografie, i pochi segni particolari che distinguono la sua figura arrivano proprio da quelle fotografie. Come ama ripetere spesso Jansen, quella è proprio una primavera da cani.

Il ricordo di quest’uomo geniale e misterioso e la sua scomparsa ritornano a ossessionare l’autore trent’anni dopo quella primavera carica di promesse, dando vita a questo indelebile romanzo, dalla narrazione asciutta e tersa, che diventano il suo tratto distintivo e inconfondibile.

Con questo capolavoro la Parigi di Modiano, che narra già una storia a sé, diventa parte integrante di quel che racconta, parte integrante del suo mondo, perché la storia appartiene alla città stessa.

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Fausta Riva

Fausta Riva nasce in Brianza nel 1990.
Geografa di formazione(Geography L-6) poi specializzata in fotografia al cfp Bauer.
Oggi collabora con agenzie fotografiche e lavora come freelance nel mondo della comunicazione visiva.
Fausta Riva nasce sognatrice, esploratrice dell’ordinario. Ama le poesie, ama perdersi e lasciarsi ispirare.

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