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I sogni segreti di Walter Mitty

«I sogni segreti di Walter Mitty»: la storia di un uomo alla scoperta di sé e del mondo

Il protagonista affronterà una serie d'avventure continueranno senza sosta, catapultandolo in una serie di esperienze incredibili che finiranno per cambiagli la vita

3 minuti di lettura

Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, avvicinarsi,trovarsi l’un l’altro, e sentirsi. È questo lo scopo della vita

(motto di Life Magazine, I sogni segreti di Walter Mitty.  )

«Vedere il mondo» una cosa mica da poco per chi, come Walter Mitty (Ben Stiller) nella sua vita non ha visto che New York, la città in cui vive e lavora, e poco altro. Una cosa mica da poco per chi, come il nostro protagonista, non ha molto da aggiungere alla sezione «luoghi visitati» del proprio profilo su un social network di incontri online. Vedere il mondo, però, è quello che Mitty fa da sedici anni rinchiuso in uno scantinato a sviluppare i negativi che il misterioso fotografo Sean O’Connell (Sean Penn) gli manda dagli angoli più disparati del pianeta. Ed è quello che comincerà a fare quando scoprirà che il Life Magazine, il giornale per cui lavora, sta per essere ridotto ad una versione “.com” e il negativo della foto che dovrebbe comparire sulla copertina dell’ultimo numero proprio non si trova.

«Cose pericolose da raggiungere» La Groenlandia, ad esempio, dove Walter va dopo aver collegato tra loro alcuni indizi lasciatigli da Sean nelle sue fotografie. Oppure l’Islanda, che Mitty raggiunge in nave, dopo essersi gettato da un elicottero guidato da un ubriaco appena scaricato dalla fidanzata conosciuto in un pub. Ed è proprio in Islanda che il nostro si avvicina al grande fotografo, che manca di un soffio nonostante la discesa in skateboard lungo la strada verso l’aeroporto; è qui che sfugge ad una eruzione vulcanica. E ancora, le montagne dell’Afganistan, dove per passare si è costretti a offrire ai guerriglieri la torta fatta dalla mamma, o le vette dell’Himalaya.

I sogni segreti di Walter Mitty

«Avvicinarsi», a Sean, a Cheryl (Kristen Wiig), la bella collega assunta da poco con cui Walter tenta di approcciare mandandole «mi piace» al suo profilo, all’operatore (Patton Oswalt) adibito all’assistenza del sito, a cui Walter telefona quando si accorge che i suoi likes non arrivano a destinazione e con cui continuerà a sentirsi in tutto il suo peregrinare, che provvederà ad aggiornare la sua lista di «luoghi visitati» e «cose fatte», facendo lievitare le visualizzazioni al suo account. Avvicinarsi anche a se stessi, dopo che si aveva riposto il proprio spirito di avventura in un cassetto insieme al diario di viaggio regalato dal padre e ci si era rimboccati le maniche, dopo la sua morte, per trovare un lavoro come cameriere in una catena di pizzerie e guadagnarsi da vivere.

«Trovarsi l’un l’altro», altra cosa difficile per il nostro Walter, un sognatore ad occhi aperti, che ha sempre vissuto nel suo mondo in cui lui è protagonista di storie a mezzo tra il rocambolesco e l’eroico. Trovarsi l’un l’altro nello stesso ufficio, ma non avere il coraggio di parlarsi, trovarsi in ascensore con il responsabile della acquisto del giornale da parte del web e spegnerlo (ovviamente sognando ad occhi aperti) con sagacia; trovarsi con Sean, che nessuno della redazione aveva mai incontrato, a kilometri di distanza lontano da tutto su una montagna in Asia; trovarsi con la propria sorella (Kathryn Han), una’altra sognatrice che non ha mai smesso di credere di poter diventare la star di qualche musical, e con la propria mamma (Shirley McLaine), che non ha mai buttato via nessuna delle cose del figlio, nemmeno quel borsello regalatogli da Sean e che potrebbe essere la chiave di tutta la questione. Trovarsi all’aeroporto di Los Angeles, di ritorno dal giro di mezzo mondo, con quel famoso operatore del sito di incontri, l’unico, in quella situazione, in grado di poter tirar fuori il nostro Mitty dai guai.

«Sentirsi», per davvero. Non tramite internet o quel social network che tanto angustiava Walter quando non riusciva ad approcciare Cheryl, da cui si eliminerà  quando comincerà a vivere per davvero, nonostante i contatti sempre più frequenti. Non al cellulare, un normalissimo apparecchio «a conchiglia» di quelli che non si vedono più dal 2005. Sentirsi nelle fotografie ancora analogiche di Sean, nella porosità della carta dell’ultimo numero del Life Magazine.

«E’ questo lo scopo della vita», che Walter comincia a capire nel momento in cui comincia a vivere per davvero, staccandosi dalla convinzione di essere un uomo «qualunque», perché un uomo qualunque non lo è mai stato (cosa che aveva ben capito Sean, che rivelerà la gratitudine nei confronti di Mitty con un regalo inaspettato) , allontanandosi dalla tecnologia inutile dietro la quale cercava di nascondersi senza comunque esserne troppo convinto, come si vede bene quando, prima di mandare il «like» a Cheryl, esita parecchio 

I sogni segreti di Walter Mitty è un film brillante, divertente e profondo allo stesso tempo, dove ciascuno può, a più livelli, rispecchiarsi nel protagonista, un uomo comune ma non banale, che ha sempre avuto la potenzialità dentro sé ma non aveva ancora trovato il coraggio o lo spunto giusto per svilupparla, proprio come si fa con le fotografie.

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Giulia Malighetti

23 anni, laureata a pieni voti in Lettere Classiche alla Statale di Milano, amante della grecità antica e moderna spera, un giorno, di poter coronare il suo sogno e di vivere in terra ellenica.

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