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Fonte: www.umbria24.it

Gravissimo in Umbria: bibliotecaria si rifiuta di eliminare «libri gender», il sindaco la rimuove

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Accade in Umbria, esattamente a Todi (PG), dove la direttrice della biblioteca comunale viene rimossa per aver rifiutato di eliminare i libri per l’infanzia che promuovono le teorie gender.

L’Indice dei Libri Proibiti

Tutto ha inizio nel novembre 2017, quando la giunta (guidata dal sindaco Antonino Ruggiano) chiede a Fabiola Bernardini, direttrice della biblioteca comunale, di eliminare dalla sezione per bambini e inserire in un’apposita lista tutti i libri dai «contenuti sensibili».

Fabiola si rifiuta perché si parla di libri per bambini, che al massimo raccontano di due pinguini maschi che allevano insieme un uovo. Favole, in sintesi, che insegnano ad accettare le differenze, accrescendo così la sensibilità verso l’altro.

Libri gender
Fonte: vagamentesuscettibile.com

Nel frattempo scoppia un’altra polemica, perché il sindaco Ruggiano (per la prima volta nella storia di Todi) dice no alla manifestazione del 25 aprile organizzata dall’Anpi (a cui anche Fabiola è iscritta). Ne segue un acceso battibecco tra Ruggiano e Pif in diretta su Radio2.

Tutto “tranquillo”, fin quando il 6 maggio scorso la bibliotecaria partecipa alla Giornata delle famiglie arcobaleno. Viene ripresa dalle telecamere del Tg3 e il fatto rischia di farle perdere il lavoro.

libri gender
Fonte: www.lavoceditodi.it

La rimozione e le polemiche

Pochi giorni dopo infatti il comune trasferisce Fabiola nell’ufficio urbanistica. Lei ha tutte le conoscenze necessarie per fare la bibliotecaria (laurea in lettere e specializzazione in paleontologia), ma non basta.

La Cgil denuncia la «mancanza di chiarezza» di tale spostamento e anche Omphalos (comunità Lgbti per l’Umbria) mostra solidarietà alla bibliotecaria rimossa, giungendo a parlare di una «dittatura nera» a Todi. Parole forti, ma che nascono da un dubbio. Si teme infatti che Fabiola sia stata rimossa non solo perché ha rifiutato di stilare la lista dei “libri pericolosi”, ma anche perché è iscritta all’Anpi.

Riccardo Magi (deputato di +Europa e segretario dei Radicali italiani) ha denunciato il caso al Ministero dei Beni culturali e dell’Istruzione, sostenendo che il trasferimento «viola i principi di autonomia e di gestione del lavoro».

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Vignetta ironica nata in occasione del dibattito sulla letteratura gender per bambini. Fonte: www.librieparole.it

Per una cultura del rispetto e della libertà

Nel pieno rispetto di tutte le possibili opinioni (che proprio per questo rendono costruttivo il dialogo), bisogna ritenere la censura dei libri come un fatto grave e lesivo della libertà umana a più livelli. Innanzitutto la censura condanna la libertà di espressione dello scrittore, ma anche il lettore ha una propria libertà da difendere. Quella che, davanti a una biblioteca, consente di entrare e scegliere autonomamente con quale libro arricchirsi l’anima.

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure».

Costituzione della Repubblica italiana, art. 21

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