Ogni scelta di un consumatore attento deve essere consapevole e cosciente portatrice di volontà. Anche a mente slacciata, in vacanza, la selezione delle mete, delle modalità di viaggio e di soggiorno può fare una differenza. Cavalcare un’onda gonfia è più facile ma rimane motivo di orgoglio. Tra le scelte green oriented che tracciano un preciso andamento tendenziale della visione della popolazione, c’è oggi quella degli agriturismi biologici come luogo principale di soggiorno.
Un agriturismo biologico esiste nel rispetto quanto più possibile completo e nella valorizzazione del territorio circostante: accompagna l’agricoltura biologica alla bioedilizia e ad una ristorazione che seleziona quasi esclusivamente prodotti biologici. Su queste scelte si intreccia una sequenza di percorsi didattici e naturalistici che curano la presentazione della zona.
Impianti fotovoltaici per accedere all’elettricità, caldaie a bassa emissione, acqua piovana recuperata e filtrata per essere riutilizzata: un agriturismo biologico deve aspirare alla completa ecosostenibilità. L’adeguamento ad un determinato standard implica il vigore di alcuni divieti, tra cui quello di prodotti chimici. Oltre al risparmio idrico ed energetico, l’agriturismo biologico deve impattare nella minore misura possibile sul contesto ambientale circostante, inserendosi delicatamente tra le pieghe del paesaggio e praticando con cura la riduzione e il riciclo dei rifiuti.
Impegno per la sostenibilità anche in vacanza: il turista sensibile alla tematica non manca di trovare attrattive queste proposte, a sostegno delle zone rurali e di strutture ricettive che hanno saputo reinventarsi e reinventare il territorio. L’agriturismo green nutre i suoi ospiti con prodotti a chilometro zero, sfruttando le risorse locali. Talvolta la partecipazione richiesta non è di sola coscienza passiva, l’agriturismo bio può coinvolgere direttamente il turista in piccole missioni di solidarietà.