Figura di spicco del romanticismo francese, amico dei più grandi artisti dell’epoca – fra cui Théophile Gautier e Charles Baudelaire – , nonché autore di opere memorabili, Gérard de Nerval si configura come una delle personalità più controverse e allo stesso tempo più affascinanti dell’Ottocento.
Nato Gérard Labrunie il 22 maggio 1808 a Parigi, affronterà, fin dall’infanzia, delle profonde sofferenze che lo segneranno per tutta la vita; prima fra tutte la morte della madre, che cercherà disperatamente di rievocare nelle evanescenti dame delle sue opere. In seguito a tale perdita, il piccolo Gérard, all’epoca un fanciullo di soli due anni, viene affidato alle cure del prozio Antoine Boucher, grande appassionato di occultismo e di religioni pagane.
Nerval formerà, quindi, il suo pensiero in un’atmosfera oscura, impregnata di misticismo, che sfocerà poi in una vera e propria ossessione per quel mondo che si rivela solo nei sogni, per quell’esistenza allucinata e terribile che nasce al confine tra la vita e la morte. Un altro soggiorno che influenzerà profondamente il poeta è sicuramente quello a Saint-Germain-en-Laye, dove vivrà presso un zio del padre, Gérard Dublanc. Qui frequenterà infatti il Collège Charlemagne, dove conoscerà il giovane Théophile Gautier e formerà la sua cultura letteraria. Inizierà a sviluppare una profonda passione per il romanzo gotico – come testimonia la sua traduzione del Faust di Goethe – e la lettura delle opere di Victor Hugo, per il quale nutrirà sempre una sincera ammirazione. Il periodo collegiale coincide inoltre con le prime sperimentazioni poetiche e con le prime collaborazioni con importanti riviste culturali (tra cui Le Mercure de France aux XIXe siècle). Sarà, però, il periodo universitario quello che vedrà la scomparsa di Gérard Labrunie e la nascita di Gérard de Nerval, come lo si conosce.
Iscrittosi per volere paterno alla facoltà di medicina, Nerval trascurerà completamente gli studi, ai quali non era minimamente interessato, per dedicarsi invece alla vita letteraria, scrivendo racconti e poesie e frequentando il circolo di artisti creatosi attorno a Hugo. Sarà anche un assiduo frequentatore dei teatri, dove si innamorerà della giovane attrice Jenny Colon, altra figura femminile da lui profondamente amata che morirà precocemente e che riecheggerà nella pagine dei suoi racconti. Grazie ad una cospicua eredità ricevuta alla scomparsa del nonno materno, Gérard de Nerval viaggerà moltissimo in tutta Europa, dove conoscerà molti grandi artisti tra cui Charles Dickens, Stendhal e Lord Byron, e in Oriente.
Anche il tema del viaggio si costituirà come colonna portante della sua produzione e si troverà sempre un forte parallelismo tra il viaggio nella vita reale e quello spirituale. Nerval si presenta quindi come una figura profondamente tormentata, oppressa dal dolore della perdita, afflitta dal male dell’originalità e della grandezza, che lo porteranno a vivere nella più totale oscurità, a frequentare ambienti criminali per il puro piacere di percepire il brivido del Male, e a compiere una lenta discesa all’Inferno che terminerà il 25 gennaio 1855, quando si impiccherà a un cancello della rue de la Vieille-Lanterne. Le allucinazione della sua vita drammatica saranno lo scenario prediletto delle sue opere, e le donne amate e perse saranno i luminosi fantasmi che delicatamente delineerà con la sua penna. Molte sono le grandi e bellissime opere lasciateci da Nerval, fra cui Voyage en Orient, un resoconto del suo viaggio in Oriente costellato da lunghe riflessioni sulla natura mistica e onirica dei luoghi visitati, Les Illuminés, che comprende una serie di biografie di grandi uomini illuminati dalla luce del pensiero occulto, e poi Odelettes, Petits Châteaux de Bohème e Les Chimeres, delle splendide raccolte di versi delicati dai riflessi sfumati e dai contorni impercettibili, in cui riverserà la duplice natura della sua anima estremamente bella e dannata.
Ma il suo indiscusso capolavoro sono le superbe Filles du Feu, una magnifica raccolta di racconti le cui protagoniste sono donne in fiamme, nate dal fuoco, avvolte dalle fiamme, animate dall’energia e dal calore puro della giovinezza. Le donne di questi racconti sono piene d’amore, di bellezza e di coraggio, cariche della sensualità di chi è giovane e pieno di vita, pronte a vivere senza paura le meravigliose esperienze della loro età. Troviamo la bella Angélique, nobile fanciulla che abbandonerà la sua agiata esistenza per seguire in guerra il suo amato, Jemmy, che nella vita selvaggia delle colonie conquisterà il cuore di un capo tribù diventando una splendida e forte regina indiana, e poi c’è Isis, in cui la donna diventa la dea Iside attraverso le rievocazioni di antichi rituali. Accanto a loro ci saranno Octavie, Corilla, Emilie, Pandora, nonché Aurélia e Sylvie, considerati i suoi più importanti racconti. In Aurélia ou le rêve et la vie infatti, troviamo la donna come traghettatrice dell’anima verso il sogno, che apre le porte della mente al viaggio onirico come rivelazione della bellezza suprema, mentre in Sylvie, ou souvenirs du Vallois, il suo chef-d’oeuvre (il quale sarà illustrato dall’italiano, Vittorio Accornero, famoso collaboratore della casa di moda Gucci), si staglia il nostalgico paesaggio del Vallois in cui l’autore si lascia andare alla tenerezza e alla dolcezza del ricordo del primo amore.
Nerval è quindi un autore grande e profondo, precursore dell’analisi psicologica e grande esponente del sentimento romantico. Le sue opere, cariche di vero sentimento, sono pietre preziose che rifulgono di colore e di regalità nel panorama della letteratura, e le sue parole, che tanto si sono spinte nei cupi recessi dell’anima, sono come una malinconica melodia, come quelle litanie avvolgenti che ci portano a chiudere gli occhi per abbandonarci al sogno.
Immagine di copertina: commons.wikimedia.org
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