MADRID – Nelle prossime settimane l’Associazione per il recupero della memoria storica (Armh) presenterà una denuncia sulla morte di Federico García Lorca, avvenuta 79 anni fa a Viznar. L’assunto principale della denuncia è il contenuto di un rapporto conservato al Ministero degli Interni di Madrid, e reso noto solo ad Aprile da mano anonima. Il documento risalirebbe al 1965, scritto dalla polizia di Granada. Vi si legge che Lorca, colpevole di massoneria, di omosessualità e di socialismo, avrebbe confessato (non è precisato cosa) al momento della morte.
Nel 2009 il governo andaluso avvia invano le ricerche nei pressi dell’ulivo di Alfacar, stimato a lungo luogo della sepoltura del poeta, e così tutto viene sospeso appena un anno dopo. Nello stesso anno, il 2010, la giudice argentina Maria Servini de Cubría dà inizio ad un procedimento contro i crimini di guerra franchisti, commessi durante la guerra civile e la dittatura; nel 2013, poi, ordina l’apertura di tutti i consolati argentini del mondo a sostegno delle vittime del franchismo. L’associazione solleciterà la giudice ad esigere dal governo spagnolo «ogni documentazione che possa servire a conoscere la sorte dei desaparecidos e chiarire i fatti che hanno portato alla loro detenzione e ai loro omicidi». Emilio Silva crede che ancora molte tracce siano tenute all’oscuro dal governo spagnolo e che il rapporto inedito sia «il primo documento in cui il franchismo ammette di aver assassinato García Lorca».
A.P.