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Fish & Chips, il festival
dedicato al cinema erotico
per ripensare la sessualità

3 minuti di lettura
Immagine tratta da cinematographe.it
Immagine tratta da cinematographe.it

Se siete a Torino e siete amanti del cinema erotico, non potete assolutamente perdere l’appuntamento di gennaio 2016. Tra un mese esatto verrà inaugurato il Fish & Chips Film Festival, il primo evento in Italia dedicato completamente al cinema erotico internazionale. Un progetto simile esiste già in altri Paesi d’Europa – due punti di riferimento in questo ambito sono Berlino e Barcellona – e ora si cercherà di esportarlo anche in Italia, in una città che nel cinema è sempre stata una primatista. Per finanziare il progetto, oltre a diverse altre iniziative, alla fine dell’estate è partita anche una campagna di crowfunding, attraverso cui tutti i gli interessati possono donare una cifra a scelta.

Fish & Chips è ideato da un gruppo di ragazzi uniti dal desiderio di creare un momento per riflettere sulla sessualità in completa libertà; a capo del progetto come direttore artistico c’è una donna, Chiara Pellegrini. L’obiettivo di questa manifestazione è in primo luogo aprire una finestra su questo genere di cinematografia, ma anche fornire a tutti l’occasione di approcciarsi alle tematiche della sessualità e dell’erotismo in modo innovativo, divertente, dissacrante e intelligente, liberandosi di quei tabù che molto spesso impediscono di parlare e pensare in totale libertà.

L’assunto di base è: «Il sesso muove molte delle nostre decisioni»; per questo motivo gli organizzatori ritengono giusto dedicargli le giuste riflessioni, come per qualsiasi altro evento della vita. L’erotismo è un bisogno primario dell’essere umano ed è giusto ribadire che il sesso deve essere sempre un atto liberatorio, mai discriminatorio. E quale modo migliore per esprimere tutto questo se non attraverso il cinema? Come afferma Luca Valenza, coordinatore del festival, «Nel sesso e nell’erotismo la parte visiva è preponderante. Non c’è quindi mezzo migliore del cinema per incarnare fantasie e pulsioni».

Ma non bisogna pensare che il Fish & Chips Festival si ridurrà ad una sorta di YouPorn in grande stile. Uno dei requisiti fondamentali per la partecipazione è presentare opere curate dal punto di vista cinematografico, che portino davvero una visione nuova del sesso dal punto di vista psicologico ed emotivo. L’unica regola è superare gli stereotipi a cui il mondo di Internet ci ha abituati. Se questo obiettivo è stato realizzato, naturalmente, si potrà stabilire soltanto al termine del Festival stesso.

Nel frattempo, benché non ancora ultimato, il programma si presenta interessante e ricco. Si inizia con la parte dedicata ai due concorsi, nei quali si contenderanno il primo posto 11 lungometraggi e 30 cortometraggi provenienti da tutto il mondo. Troveranno poi posto gli omaggi a due grandi figure femminili del cinema erotico: la prima è Candida Royalle, la cui opera, Afrodite Superstar (2006) firmata con Venus Hottentot, verrà proiettata probabilmente durante la terza giornata del Festival. Candida Royalle, prima attrice e poi regista, è stata una delle prime figure negli Stati Uniti a proporre un tipo di cinema erotico diverso, più concentrato sugli aspetti emozionali che sull’asettica meccanica del rapporto, con un occhio di riguardo per le donne e le coppie. Il secondo omaggio, come ci si poteva aspettare, sarà dedicato a Laura Antonelli, l’attrice italiana da poco scomparsa, con la proiezione del film che la consacrò a icona sexy: Malizia.

Ma la parte centrale del Festival saranno le due proiezioni in anteprima nazionale. Si inizierà con Love, presentato fuori concorso al Festival di Cannes, di Gaspar Noè, già regista di Irréversible. Il film, che coniuga la massiccia presenza di scene erotiche con una trama concreta, dal sapore sentimentale dolceamaro, racconta la storia di Murphy, aspirante regista, e di Electra, protagonisti di un amore travolgente e quasi ossessivo. Benché la pellicola non sia stata unanimemente apprezzata dalla critica internazionale, il film ha il pregio di affrontare il sesso in modo innovativo – o, quantomeno, diverso dalle produzioni esclusivamente pornografiche – portando la cinepresa “dentro” il corpo per scoprire che esiste anche un’emotività fisica e che il piacere è sempre accresciuto dalla condivisione con il partner. Se un difetto si vuole trovare, forse la proiezione in 3D potrebbe essere di dubbio gusto, ma anche qui lasciamo giudicare chi avrà l’opportunità di partecipare. La seconda proiezione speciale è, invece, dedicata a Erika Lust, divenuta famosa oltreoceano per aver aperto un blog dove le persone possono confessare le loro più intime fantasie erotiche. Alcune di queste fantasie sono poi diventate cortometraggi e saranno proprio questi ad essere proiettati durante il Fish & Chips Festival.

La proiezione dei film sarà ovviamente accompagnata da una serie di dibattiti, incontri e mostre, nei quali si potrà riflettere sulle pellicole appena visionate, ma anche più in generale sulla visione della sessualità. La scelta di attuare questo progetto è interessante e encomiabile. La nostra società non sembra voler rinunciare al severo giudizio su chiunque abbia tendenze ritenute “diverse dal normale”: il Fish & Chips Festival potrebbe essere un’occasione per ricordare che la sessualità e l’erotismo sono esperienze da vivere nella più completa serenità e libertà e che l’unica cosa sbagliata in questo campo è la discriminazione.

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Silvia Ferrari

Classe 1990, nata a Milano, laureata in Filologia, Letterature e qualcos'altro dell'Antichità (abbreviamo in "Lettere antiche"). In netto contrasto con la mia assoluta venerazione per i classici, mi piace smanettare con i PC. Spesso vincono loro, ma ci divertiamo parecchio.

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