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Ritorno alle cucine? Il fenomeno «Stay at home girlfriend»

Dalla newsletter n. 28 - maggio 2023 di Frammenti Rivista

3 minuti di lettura

A partire dal 1970, il rapporto dialettico tra la pratica politica femminile e la cultura sociale e istituzionale dell’intera sinistra conduce molte donne a intraprendere un’opera di contestazione delle pratiche sin lì esistenti al fine di rovesciare «tutta la società “virilistica” […], ostacolo principale a qualsiasi sviluppo futuro» (Lidia Menapace, Per un movimento politico di liberazione della donna, 1972).

L’esperienza di Lotta Femminista (nata in seno al Potere Operaio padovano e presto estesasi in altre città) è un caso particolare nel movimento delle donne, quasi un corpo estraneo e disallineato, spesso rappresentato dalla storiografia ufficiale nella sua componente di eccezionale lontananza dalla pratica autocoscienziale.

Si tratta, infatti, di una delle manifestazioni più “pubbliche” e politiche del femminismo italiano, volta a leggere “differenza” e “liberazione” nell’ambito della lotta contro il capitale che fa del corpo della donna uno specifico strumento di attuazione delle sue logiche ingabbianti.

Porre quest’elemento al centro significa ragionare, infatti, sul mezzo di riproduzione e piacere dell’uomo; campo di battaglia per l’autodeterminazione, specchio di passioni e intuizioni, appropriazioni e soprusi, esso è indagato da Lotta Femminista nella sua piena potenza, ampiamente sfruttata dal sistema capitalistico mediante una divisione ineguale del lavoro che si consuma in casa, laddove i compiti di cura della donna si esercitano secondo una supposta naturalità e predisposizione affettiva.

Cosa è rimasto di tutto questo oggi che quella del salario è, tra le esperienze di Movimento, la meno ri-elaborata? E il lavoro di cura, lentamente assunto anche dall’uomo, è ancora terreno di lotta o una pratica “riposante” agognata da alcune donne?

Il fenomeno #stayathomegirlfriend mostra uno scenario inatteso. Su TikTok l’hashtag vanta oltre 134 milioni di visualizzazioni e si lega a contenuti dal sapore retro naturalmente declinati in chiave social, tra il food blogging e i consigli per il fitness. Donne giovani che badano alla pulizia, all’arredamento, alla beauty routine, in attesa che il partner torni a casa dal lavoro.

Più che una provocazione, un trend da scandagliare. A partire dall’involucro su misura per i social, dove si privilegia un’immagine di donna giovane, un po’ ninfetta un po’ fitness lover, acqua e sapone ma non troppo, attenta all…

Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).

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