Fedeltà, ultimo romanzo di Marco Missiroli, edito da Einaudi, è uscito il 12 febbraio 2019. Sulla quarta di copertina del romanzo si legge che «la fedeltà è un’ancora che ci permette di non essere travolti nella tempesta, ma è anche lo specchio in cui ci cerchiamo ogni giorno sperando di riconoscerci». Il libro, in effetti, parla principalmente di fedeltà a sé stessi. Una scelta forse insolita, visto che di regola il primo aggettivo che chiunque di noi associa alla parola fedeltà è coniugale.
«Che parola sbagliata, tradimento»
Protagonista di Fedeltà di Missiroli è una coppia coinvolta in un malinteso che mina la fedeltà coniugale, tradizionalmente considerata la base di qualsiasi matrimonio. Carlo Pentecoste, docente part-time in un master di Tecniche della narrazione, è stato sorpreso nel bagno dell’università con Sofia, una sua studentessa ventiduenne. Sebbene entrambi affermino che si tratti di un equivoco, Margherita, la moglie di Carlo, è ossessionata da questo possibile tradimento.
Inizia così il romanzo di Missiroli, che racconta la storia di una coppia, ma anche di un possibile quadrilatero amoroso. Carlo e Margherita si amano, ma nel contempo lui si sente attratto da Sofia e lei da Andrea, un giovane fisioterapista. Entrambi si interrogano su cosa significhi davvero tradire, e se siano disposti a perdonare il coniuge nel caso dovessero scoprire che è stato con un’altra persona. Entrambi si pongono il dubbio su cosa sia più difficile da accettare: è peggio tradire la persona a cui si ha giurato amore eterno o tradire sé stessi e la propria indole?
Quella di Missiroli è una storia universale di fedeltà
Una cosa è certa: il lettore si ritroverà in uno dei quattro personaggi principali che l’autore dispone sulla sua scacchiera, nel suo temperamento, nelle sue debolezze. Fedeltà di Missiroli è in primo luogo la storia di una coppia – poi di una famiglia –, ma si tratta principalmente di un racconto a tratti universale. Tutti i personaggi, prima o poi, tradiscono sé stessi in nome di qualcos’altro. Chi di noi può dire di non averlo mai fatto?
È l’autore stesso a fondersi nei suoi personaggi. Nella seconda parte del libro, Sofia pubblica su Instagram la copertina di Sylvia di Leonard Michaels, con una didascalia che recita «Questo fa male.» – fatto che avrà ripercussioni sulle debolezze di Carlo e Margherita, ma che li aiuterà anche a trovare la forza ed il coraggio di superarle una volta per tutte. La stessa foto e la stessa didascalia si ritrovano anche nel profilo Instagram dell’autore del romanzo, e ci piace pensare che sia stata postata proprio durante la stesura di quella pagina, come in una sorta di dialogo fra mondo reale dell’autore e mondo immaginario (?) dei personaggi.
Andrea e Sofia come Libero
All’inizio del romanzo, che abbraccia un arco di tempo lungo nove anni, Carlo e Margherita hanno superato la trentina, mentre Andrea e Sofia sono ancora dei ventenni.
È in questi due ragazzi (che si incrociano solo per poche righe nel primo capitolo senza sapere di essere accomunati dai coniugi Pentecoste, in una scena che un po’ ricorda Film rosso di Krysztof Kieslowski) che il lettore di Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli, 2015) prova a cercare Libero Marsell.
Li vediamo crescere, fare pace con i propri fantasmi e diventare più stabili. Quando sulla pagina è presente il racconto di Andrea o Sofia, il tono diventa d’un tratto quello del romanzo di formazione.
Malgrado il paragone ingombrante…
Sarebbe bello poter sentire il parere di una persona che si sia avvicinata a Fedeltà senza aver prima letto Atti osceni in luogo privato. In caso contrario, il paragone con il capolavoro indiscusso di Missiroli rimane ingombrante e minaccia di togliere smalto a questo romanzo.
In Fedeltà manca la Parigi post-esistenzialista che aveva segnato l’adolescenza di Libero, ma c’è pur sempre Milano, già teatro della maturità del giovane Marsell e ora scenario poetico delle vite di Carlo e Margherita (meravigliosa la sequenza dell’insolita nevicata di marzo 2018). Chi conosce la città apprezzerà molto la descrizione evocativa dei luoghi. In questo romanzo, Missiroli omaggia anche la città natale di Rimini, che diventa il luogo da cui Sofia fugge per poi farvi ritorno, nonché la città che permetterà a Carlo di lasciarsi alle spalle le ossessioni del passato.
Di Atti osceni in luogo privato rimane la stessa sensualità della prosa di Missiroli, che ormai ha abituato i suoi lettori a descrizioni icastiche anche dell’intimità dei suoi personaggi, così come rimane lo stesso amore per la letteratura che traspare sfogliando le pagine.
Il vero punto di forza di Fedeltà è la scelta di Missiroli di avere un narratore onnisciente, forse proprio per un bisogno di discostarsi da Atti osceni in luogo privato, scritto invece in prima persona. A venir srotolato è un filo rosso che unisce i personaggi e si traduce sulla pagina in frasi che cominciano a Milano e finiscono a Rimini, pensieri in comune tra due personaggi, stessi gesti a distanza di chilometri. È la straordinaria capacità di Missiroli di creare una forte sintonia a distanza a essere affascinante, e che per un momento ci fa domandare se questo dialogo segreto è stato vissuto anche da noi lettori, ma senza saperlo.
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!