Il mondo non sembra passarsela benissimo, tanto per cambiare. Gli strascichi del Covid e la crisi evidente dei sistemi politico-economici novecenteschi stanno mettendo a dura prova il benessere delle persone, soprattutto di quelle che vivevano già in condizioni sfavorevoli. Abbiamo provato a selezionare i dieci eventi e fenomeni del 2024 che hanno avuto il peso più grande sulle coscienze, sulle culture e sugli equilibri internazionali, trascurandone a malincuore molti altri. Chi siederà nella stanza dei bottoni avrà parecchio da fare nel 2025.
Vittoria di Julian Assange contro l’estradizione (20 maggio)
La storia di Julian Assange, arrestato nel 2019, ha attirato l’attenzione mondiale, coinvolgendo temi cruciali come la libertà di espressione, il diritto all’informazione e la sicurezza dei dati e degli stati. Fondatore di WikiLeaks, Assange è stato accusato di aver divulgato 700.000 documenti riservati che avrebbero minato la sicurezza di vari paesi. La sua possibile estradizione negli Stati Uniti ha scatenato dibattiti internazionali su giustizia, diritti umani e libertà, specialmente riguardo al trattamento dei giornalisti e alla protezione delle fonti. Il 20 maggio l’Alta Corte di Londra gli ha concesso un ulteriore appello contro l’estradizione negli USA, mentre alla fine di giugno è stato liberato su cauzione per raggiungere le Isole Marianne; qui si è dichiarato colpevole di fronte a una corte statunitense, da cui ha ricevuto pro forma la sentenza di cinque anni già scontati prima di ripartire, finalmente da uomo libero, per l’Australia.
Daniele Rizzi
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Biden si ritira dalla corsa alla Casa Bianca (21 luglio)
A poche settimane dal voto del 5 novembre 2024, il presidente Joe Biden annuncia il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca, un atto storico e inusuale per la politica USA. Sebbene per mesi avesse dichiarato di voler correre per un secondo mandato, le crescenti critiche sulla sua età avanzata e la percezione di una leadership inadeguata e fragile hanno reso la sua posizione sempre più insostenibile. Il ritiro, arrivato a 100 giorni dal voto, ha lasciato il Partito Democratico in crisi: la sua vice, Kamala Harris, ha assunto la candidatura senza il tempo necessario per preparare una campagna efficace, subendo una pesante sconfitta contro Donald Trump. Il passo indietro di Biden ha segnato un momento destinato a diventare storico nella storia degli Stati Uniti e dell’Occidente, aprendo un acceso dibattito sul futuro delle democrazie e sul ruolo della leadership in una società sempre più polarizzata.
Agnese Zappalà
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Olimpiadi di Parigi (26 luglio-11 agosto)
Le Olimpiadi di Parigi 2024 hanno rappresentato un evento straordinario, attirando l’attenzione globale per l’organizzazione complessiva dell’evento e i messaggi di inclusione e sostenibilità. Oltre 10.000 atleti provenienti da tutto il mondo hanno gareggiato in un contesto che ha visto un record di eventi femminili e misti. Parigi, capitale dell’arte e della cultura, è diventata un simbolo di unità grazie a strutture sostenibili e all’uso di tecnologie innovative, come le medaglie riciclabili e i trasporti ecologici. L’Italia nelle competizioni è andata molto bene, superando la già ottima performance di Tokyo 2020. Si ricordano in particolare l’oro del volley femminile e le performance ottenute dalle discipline della ginnastica.
Agnese Zappalà
Trump vince le elezioni alla presidenza USA (5 novembre)
Donald Trump vince le elezioni presidenziali in una delle competizioni più tese della storia recente. Dopo aver perso contro Joe Biden nel 2020, Trump ha condotto una campagna elettorale aggressiva, puntando su temi come immigrazione, economia e sicurezza nazionale, e ottenendo un vasto sostegno tra gli elettori conservatori. La sua vittoria ha consolidato il trumpismo come forza dominante nella politica americana, generando reazioni contrastanti sia negli Stati Uniti che all’estero. Il risultato elettorale ha suscitato profonde preoccupazioni tra i democratici e ha riacceso il dibattito sul futuro della democrazia americana. Sul piano globale, il ritorno di Trump ha avuto un impatto immediato sulle relazioni internazionali, alimentando incertezza tra gli alleati storici degli Stati Uniti e aprendo a nuove intese. Si insedierà ad inizio 2025, ma ha già annunciato parte della sua squadra che comprende anche l’istrionico Elon Musk.
Agnese Zappalà
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Sentenza sul femminicidio di Giulia Cecchettin (3 dicembre)
A fine 2024 è arrivata la sentenza per il femminicidio di Giulia Cecchettin, la giovane donna vittima di femminicidio commesso dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Il colpevole, il cui gesto aveva scosso profondamente l’opinione pubblica, è stato condannato all’ergastolo. La vicenda Cecchettin ha subito suscitato un’ondata di proteste e di solidarietà verso le donne vittime di violenze, portando migliaia di persone in piazza per chiedere misure più efficaci. Il caso ha inoltre spinto le istituzioni a riflettere sulla necessità di prevenire la violenza domestica e sensibilizzare l’opinione pubblica. Il nome di Giulia Cecchettin è diventato un simbolo della battaglia contro le violenze di genere e oggi la sua memoria prosegue grazie ai familiari e ad una fondazione che porta il suo nome.
Agnese Zappalà
La fine di Assad in Siria (8 dicembre)
Nel 2024, la fine del regime dittatoriale di Bashar al-Assad (inaugurato dal padre nel 1970) ha segnato una svolta decisiva e imprevista nel conflitto siriano e nelle dinamiche geopolitiche della regione. Dopo anni di guerra civile che hanno devastato il paese, con conseguenti morti e sfollati, il regime di Assad è stato progressivamente indebolito dalle crescenti difficoltà interne e dalle sfide internazionali, fino a crollare nel giro di qualche giorno; nel frattempo, gli storici alleati, Russia e Iran, erano impegnati su altri fronti. Nonostante qualche timido segnale positivo (almeno a parole) da parte dei nuovi leader, il futuro politico della Siria resta estremamente incerto, con possibili cambiamenti nelle alleanze internazionali e la lotta tra tutti i fronti dell’opposizione per ottenere il predominio. Sebbene la fine del regime di Assad abbia portato a qualche miglioramento nella situazione umanitaria, le sfide politiche e sociali per il paese sono tutt’altro che risolte.
Daniele Rizzi
Riapertura di Notre Dame (8 dicembre)
La riapertura della cattedrale di Notre Dame di Parigi dell’8 dicembre rappresenta un evento simbolico di portata notevole per la cultura e la storia europea. Dopo il devastante incendio del 2019 che ne aveva distrutto gran parte del tetto e la guglia, il lungo processo di restauro ha coinvolto esperti internazionali, restauratori e storici dell’arte (portando anche a nuove scoperte sotto alla pavimentazione). Alla fine di un anno difficile, è stato un momento di speranza e unità di fronte a una delle tragedie più significative per Parigi e il mondo.
Daniele Rizzi
Il processo per gli stupri di Mazan (19 dicembre)
Nel 2024, Gisèle Pelicot è diventata il simbolo della resistenza e del coraggio in uno dei casi più scioccanti della storia francese. Tra il 2011 e il 2020, la donna è stata vittima di ripetute violenze sessuali orchestrate dal marito, Dominique Pelicot, che la drogava regolarmente per permettere a decine di estranei conosciuti online di abusare di lei mentre era incosciente. Ignara delle atrocità subite per anni, Gisèle ha scoperto la verità solo grazie alle indagini, decidendo poi di portare alla luce il crimine e di affrontare un lungo e doloroso processo presso il tribunale di Avignone. Il 19 dicembre 2024, tutti i 51 imputati, incluso suo marito, sono stati condannati. Il caso ha scosso profondamente la Francia, sollevando dibattiti sulla protezione delle vittime e sulla necessità di interventi più incisivi contro le violenze domestiche e sessuali.
Agnese Zappalà
Evoluzioni tra Israele e Palestina (tutto l’anno)
Il conflitto israelo-palestinese ha continuato a evolversi tristemente nel 2024, con eventi che hanno avuto un impatto fondamentale sulla politica internazionale, ma soprattutto sulla vita dei palestinesi. Le attività israeliane si sono fatte più violente ed esplicitamente colonialiste, di fronte alla pressoché totale mancanza di reazioni decise e unanimi da parte della comunità internazionale; Stati Uniti e Russia hanno usato il diritto di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in più occasioni, contro le proposte di cessate il fuoco). Non è servita a molto la presa di posizione della Corte Internazionale di Giustizia, che ha ordinato a Israele di interrompere il genocidio in corso e di consentire agli aiuti umanitari di intervenire. A muoversi sono state soprattutto organizzazioni non governative (come Human Rights Watch e Amnesty International) e la società civile, come dimostrano le manifestazioni di piazza e la crescente divulgazione sui social, sempre più consapevoli delle ingiustizie in corso. Solo alcuni stati hanno iniziato a prendere posizione, come l’Irlanda: a Dublino Israele ha chiuso l’ambasciata dopo che il premier Simon Harris ha denunciato gli orrori a cui i bambini di Gaza sono sottoposti. Nel momento in cui scriviamo sono morti più di 46.000 palestinesi, tra cui almeno 17.000 bambini; l’87% degli edifici abitati, l’88% delle scuole e il 68% dei terreni coltivabili nella Striscia di Gaza sono danneggiati. I giornalisti uccisi sono più di 200 (fonte: Al Jazeera).
Daniele Rizzi
Sviluppi in Iran (tutto l’anno)
Nel corso dell’anno il paese ha attraversato un periodo di proteste interne contro il governo, con richieste di riforme politiche, soprattutto nell’ambito dei diritti civili. Sono quasi all’ordine del giorno le notizie di donne arrestate per essersi mostrate a capo scoperto. L’instabilità interna, alimentata anche dalla morte del presidente Ebrahim Raisi e del ministro degli esteri in un incidente in elicottero, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza di tutta la regione, mentre la gestione del programma nucleare iraniano ha continuato a essere una delle principali questioni internazionali. In un contesto di isolamento economico e crescente pressione delle potenze occidentali, l’Iran ha cercato di rafforzare le sue alleanze con Russia e Cina, specialmente dopo la caduta del prezioso alleato siriano. Le evoluzioni politiche in Iran sono decisive non solo per la stabilità della regione, ma anche per gli equilibri globali in materia di energia, sicurezza e diplomazia internazionale. E poi è proprio degli ultimi giorni la notizia dell’arresto in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala.
Daniele Rizzi
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