Il foyer del Teatro Elfo Puccini accoglie gli spettatori con la mostra Vestire il mito. Disegni e studi preparatori di Antonio Marras per Edipo Re, stimolando già da prima dello spettacolo la loro curiosità verso vere e proprie opere d’arte che poi prenderanno vita sul palcoscenico.
Uno stile immaginifico
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia presentano lo spettacolo come una «favola nera», tutta la grande macchina teatrale è protagonista della messa in scena per realizzare la dimensione favolistica della tragedia di Sofocle. Guardando lo spettacolo sembra davvero di stare sfogliando un grande libro illustrato che, immagine dopo immagine, narra la storia del nuovo re di Tebe.
Edipo Re – Una favola nera rilegge in chiave contemporanea la tragedia classica: il testo è una rilettura di quello sofocleo, gli attori sono tutti microfonati e delle proiezioni accompagnano la scenografia. L’amplificazione delle voci potrebbe sembrare uno snaturamento della tipica messa in scena, invece riporta lo spettatore in quella dimensione rituale in cui le differenti vibrazioni del suono lo colpiscono per portarlo a diverse dimensioni sensoriali.
Una narrazione musicale
Il coro introduce la storia di Edipo che già è decaduto all’inizio dello spettacolo per poi ripercorrere le vicende che hanno portato a quel punto: «Il passato non è passato, il futuro si ripiega su se stesso, e il presente è attraversato da riverberi di passato e futuro che lo destabilizzano», dicono le note di regia. Il canto accompagna questa tragedia e procede inesorabile, come se il continuo intrecciarsi del passato e presente di Edipo sia infine destinato a sciogliersi nel suo futuro funesto, buio.
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Anche la recitazione ha una sua musicalità data dall’interpretazione non realistica dei personaggi, e questa stessa musicalità porta lo spettatore a emozionarsi in modo più inconscio e meno razionale.
La morale della favola
La tragedia dà voce ai complessi rapporti che intercorrono fra libertà e necessità, che sono tra i valori fondativi del nostro essere uomini, rappresenta per noi creature del ventunesimo secolo una sfida che ci mette di fronte a tutto quello che non riusciamo a controllare con le armi della ragione, il grande mito della modernità.
Dalle note di regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
Edipo è stato colpevole del suo destino o semplicemente vittima di esso? Sono gli uomini causa o effetto del loro stesso fato?
Edipo Re – Una favola nera porta in scena la grande contraddittorietà dell’uomo: agire in continua ricerca di un futuro che è destinato a diventare passato.
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Edipo Re – Una favola nera
dal 15 marzo al 14 aprile al Teatro Elfo Puccini
di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Edoardo Barbone, Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia e Valentino Mannias