fbpx
Placeholder Photo

Ritrovati i resti del ‘gigante’ celtico che riscrive la storia della Val d’Aosta

1 minuto di lettura

Un ritrovamento eccezionale, un unicum a sud delle Alpi, quello dei resti di un capoclan celtico, un colosso di guerriero di circa 30 anni, robusto e alto più di un metro e 70, un vero record per l’epoca. E colossale è anche la sua ultima dimora terrena, una sepoltura di oltre 18 metri di diametro scoperta durante i lavori per l’ampliamento del’Ospedale Regionale di Aosta. 

 Si tratta infatti di un tumulo delimitato da un timpano in pietroni con al centro una camera tombale con lastre di circa tre metri per due: questo interessante sito archeologico, dalla stratigrafia di oltre 4000 anni, è rimasto intatto a causa di una frana, che l’ha seppellito dall’Età del rame fino agli anni ’50 del Novecento. 

“Il popolo di questo guerriero veniva da Nord, e cercava oltre le Alpi una terra in cui stanziarsi, seguendo quest’uomo di cui abbiamo trovato i resti”, ha spiegato Roberto Domaine, sovrintendente ai Beni culturali della Regione Valle d’Aosta, che spera di riuscire a chiarire l’origine del guerriero tramite l’analisi del Dna sulle ossa e sui materiali. 

In ogni caso, le indagini propendono per attribuire al capoclan un’origine celtico-nordica, di contro, però, alla tradizione per cui i primi abitanti della Valle sono stati i Salassi, popolazione celto-ligure che oltretutto ha dato non poche grane ai Romani, prima di essere sconfitta definitivamente sconfitti nel I secolo a.C.: il ritrovamento aprirebbe quindi nuovi scenari sulla provenienza protostorica degli abitanti della Valle d’Aosta. 

Il corredo, costituito oltre che dalla spada anche da un “bouterolle”, un fodero in cuoio che fissava l’arma alla gamba, di cui resta solo la fibbia ferrea, oltre che una fibula ferma abiti, ha permesso di fissare la datazione del tumulo tra il 750 e il 650 a.C., nel periodo Hallstatt C, l’Età del ferro. 

E’ un sito unico in Europa, che ha lasciato a bocca aperta gli esperti internazionali, stupiti dalla stratigrafia, oltre che dal fatto che a pochi metri dal tumulo si trova un allineamento di pietre sempre dell’Età del ferro, che formano un cerchio di 150 metri di diametro intorno alla sepoltura. 

Nelle vicinanze, anche un allineamento di steli antropomorfe, un sistema di irrigazione agricolo dell’Età del Bronzo, imprente di uomini e animali del II secolo a.C., una pira rituale, sepolture di epoca preromana e romana, l’abside di una cappella medievale e 900 tombe di un cimitero napoleonico chiuso nel 1941. 

G.M. 

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.