Nel 2020, per la sedicesima volta nella Storia, il premio Nobel per la Letteratura è stato assegnato a una donna, Louise Glück. Si tratta senz’altro di un importante riconoscimento al valore dell’opera di questa poetessa, ma è anche un chiaro segnale che le cose stanno cambiando in un mondo storicamente maschilista come quello dell’editoria. La letteratura, oggi, è sempre più donna. Abbiamo deciso in questo articolo di rendere omaggio alle nostre preferite fra le protagoniste – reali e immaginarie – del panorama letterario di ieri e oggi: un’occasione per (ri)scoprire donne straordinarie che hanno dato il loro contributo alla letteratura.
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Elizabeth Siddal
I suoi lunghi capelli rossi sono passati alla storia, impressi per sempre nelle tele dei più grandi artisti preraffaeliti come Gabriel Dante Rossetti e John Everett Millais. Ma Elizabeth Siddal è stata molto più di un bel volto da dipingere, molto più di una musa ispiratrice. Non tutti sanno infatti che Elizabeth stessa era una pittrice e soprattutto una poetessa sensibile e malinconica e che tenne segreta questa sua predisposizione alla scrittura per molto tempo.
Una donna forte di spirito, purtroppo cagionevole di salute, che dedicò tutta la sua breve vita all’Arte, anche se ostacolata dai famigliari, troppo poveri per darle un’educazione scolastica (con l’aggravante che era pure una donna). Ancora più mirabili sono quindi i suoi componenti, dettati da una passione cupa. Poesie impregnate di tristezza, morte, ma anche amore e per questo di vita.
Omaggiata da Azzurra Bergamo
Sally Rooney
Considerata da molti una delle voci più autorevoli della generazione Millennials, l’irlandese Sally Rooney è senz’altro tra le donne più interessanti emerse nella letteratura degli ultimi anni. La scrittrice, nemmeno trentenne, ha già dimostrato la maturità necessaria per tracciare nei suoi romanzi una sorta di “educazione sentimentale” della sua generazione, con uno stile asciutto e solo apparentemente semplice.
Una figura come quella Sally Rooney è una boccata d’ossigeno nel panorama letterario contemporaneo perché ha reso giustizia a due categorie che troppo spesso non hanno ancora la possibilità di far sentire davvero la loro voce: le donne e i giovani.
Omaggiata da Francesca Cerutti
Christa Wolf
Tra le donne scrittrici che più hanno influenzato la letteratura mondiale possiamo annoverare sicuramente la tedesca Christa Wolf, colei che più di tutti ha saputo ritrarre l’evoluzione della Germania dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino alla caduta del Muro di Berlino. Ha sempre proposto riflessioni molto attuali a livello mondiale, dal femminismo fino al pacifismo passando per la lotta contro l’oppressione della cultura da parte del potere che, in quanto donna e intellettuale della DDR, l’ha riguardata da vicino.
Il suo pensiero risulta ancora molto attuale, poiché attuale è ancora l’impegno da parte di intellettuali e scrittori come lei a lottare contro l’oppressione per una cultura più libera e una società più giusta ed equa. Christa Wolf è stata una scrittrice che nutriva un profondo amore per i suoi lettori, ma soprattutto una donna forte e coraggiosa che nonostante i duri attacchi subiti in vita si è sempre battuta per l’autonomia e la libertà di ciascuno di noi.
Omaggiata da Alberto Paolo Palumbo
Paola Masino
Inattuale e rivoluzionaria, acuta esploratrice della condizione femminile, Paola Masino è una figura imponente e rimossa, adombrata dal peso di Massimo Bontempelli con cui divise amore, scandali, ostilità al regime. Gli Appunti ne svelano la personalità graffiante, l’osmosi tra vissuto e argomentazione resa icastica dallo stile, da una lingua tramata di umbratili incertezze.
Lontana da falsità retoriche, poco accondiscendente per piacere al fascismo, Masino – tacciata di ‘disfattismo bolscevico’ – dà vita a testi di inopinato antagonismo, intessuti di una solida coscienza di genere: Periferia (1933), Nascita e morte della massaia (1946), Colloquio di notte (1994), Album di vestiti (2015). Con sguardo anticipatore – evadendo il compromesso – l’autrice disvela «turpi mascheramenti» e vuote certezze, affidando alla prosa tesa lo sberleffo del Potere.
Omaggiata da Ginevra Amadio
Rose di Chi ti credi di essere?
L’ultima donna che vogliamo omaggiare è un personaggio di finzione: Rose, la protagonista del romanzo di formazione Chi ti credi di essere?, scritto da Alice Munro nel 1978. Si tratta di un personaggio controverso ed estremamente contemporaneo, che tenta di fuggire dalla realtà della provincia ma che alla fine del romanzo torna là dove la sua storia era cominciata e ritrova, nei giudizi inclementi della sua matrigna e alter ego, il filo della sua esistenza.
L’ultimo racconto chiude infatti ad anello il percorso di Rose e condensa il senso delle sue esperienze nella domanda retorica che tutte noi donne ci siamo sentite rivolgere almeno una volta: «Chi ti credi di essere?».
Omaggiata da Federica Funaro
Immagine di copertina: Photo by Annie Spratt on Unsplash
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