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Disobedience
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«Disobedience»: il cammino femminile verso la libertà

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2 minuti di lettura

Disobedience, il film di Sebastián Lelio racconta con toni eleganti e discreti la storia di due donne. Due amanti che le vicissitudini della vita hanno separato e che il caso fa ritrovare molti anni dopo.

La trama

Alla morte del padre, Ronit (Rachel Weisz) torna alla casa natia nella severa comunità ebraica ortodossa londinese. Anni prima Rodit si allontanò da quel mondo per poter esprimere a pieno se stessa. Si trasferì negli Stati Uniti, dove trovò il suo posto e il suo luogo nel mondo.

Un giorno una telefonata interrompe un servizio fotografico e la fa volare fino a Londra. Ai funerali del padre rabbino ritrova i suoi due miglior amici d’infanzia: Esti (Rachel McAdams) e Dovid (Alessandro Nivola). Il suo ritorno fa tremare la comunità perché lei è profondamente diversa da tutti loro. È una donna emancipata che vive a pieno la sua libertà e la sua vita, senza filtri.

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Ronit scopre che Esti e Dovid si sono sposati alcuni anni prima. Le due donne si riscoprono, con stupore di entrambe, allo stesso punto in cui si erano lasciate: innamorate l’una dell’altra. Iniziano a rivivere la loro storia, con la paura di essere scoperte e giudicate dalla severa comunità.

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Il soggiorno di Ronit colpisce la comunità come una forte tempesta, e alla sua partenza nulla è più come prima. Dovid rinuncia a quello a cui aveva sempre aspirato, e il rapporto con Esti non è più lo stesso. Nonostante ciò il legame tra i tre amici rimane forte e immutato.

Una storia di accettazione e di libertà

Disobedience segue il percorso di Rodit alla riscoperta delle sue origini, che ha cercato di eliminare dalla sua memoria. Riscopre gli obblighi e i giudizi dai quali tanto aveva voluto scappare via.

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Allo stesso tempo segue la strada che Esti intraprende verso la conquista della sua libertà e della sua indipendenza. Esti, pur volendo rimanere all’interno della comunità, troverà la sua via e il suo posto nel mondo. Attraverso entrambi i percorsi, Disobedience racconta la crescita di due donne e la conquista della loro libertà.

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Il femminismo al giorno d’oggi

La rappresentazione della figura di una donna, gay ed ebrea, significa rappresentare una nuova forma di femminismo, un nuovo modo di accettare ogni essere umano, indipendentemente dal genere, dall’orientamento sessuale e dalla religione.

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Oggi, al tempo del movimento #metoo, anche l’arte e il cinema usano le loro voci e immagini per diffondere questo messaggio. Aver la libertà di dar voce alla propria identità e realizzare i propri desideri, senza lasciarsi modellare dalle imposizioni della società, questa è Disobedience.

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Silvia Gastaldo

Studentessa di storia, laureata in Management per i beni culturali e con un master in visual merchandising. Viaggi, libri, arte, cinema e moda sono le mie grandi passioni.
Sono sempre alla ricerca di nuove fonti d'ispirazione nel panorama artistico contemporaneo, spinta da un'inarrestabile curiosità.

Vivo tra Parigi e Venezia, e il mio cuore si divide tra una corsa in metro e un tramonto sulla laguna.

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