Thomas Saliot (qui il suo sito), classe 1968, si divide tra la capitale francese, nella quale ha aperto una galleria, e Marrakech, dove ha il suo studio e collabora col fratello e fotografo, Simon Saliot. Dopo gli studi di grafica presso le ESAG e Fine Arts a Parigi, comincia ad esporre le sue opere in spazi inusuali come bar, pub e discoteche, diventando silenziosamente modello della declinazione di pop art nel XXI secolo.
I soggetti preferiti di Thomas Saliot sono le donne, inserite in un contesto urbano di volta in volta differente e frutto dei suoi trent’anni di viaggi, grazie ai quali è entrato in contatto con diverse culture (evidenti i rimandi al jazz e al cinema) e percezioni della realtà. In particolar modo, i suoi studi si concentrano sulle immagini proposte dal web – di cui Tumblr non è che un esempio – che egli rivisita in una personale versione in olio su tela, utilizzando nient’altro che poche spazzole e le proprie dita. Ma non chiamatelo artista: «Credo che il termine “arte” sia sopravvalutato. Quel che faccio è artigianato e “arte” è quello che potrebbe diventare, ma questo non costituisce un gran problema per me».
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