Mi affaccio sull’orlo dell’abisso. Una terribile smania di ignoto mi fa compiere follie. Quando, finalmente, gli uomini comprenderanno il senso della parola libertà? Voglio fare un’arte semplice, correre, perdere il fiato e morire follemente. Che mi importa della gloria? Sono forte perché faccio ciò che sento dentro di me.
Diario di Paul Gauguin
Il desiderio di partire per terre esotiche e sconosciute è connaturato all’uomo, così come lo è la ricerca di un luogo altro, diverso da tutto quello che si è sempre conosciuto: un luogo dove proiettare il vero sé, spesso soffocato dalla routine quotidiana. Se oggi questo desiderio può essere facilmente soddisfatto grazie alla globalizzazione e ai voli intercontinentali, nell’Ottocento raggiungere una meta lontana equivaleva a compiere una scelta di vita, a lasciarsi alle spalle il mondo conosciuto per addentrarsi in terre inesplorate, abbracciando usi e costumi sconosciuti all’Occidente. Uno dei primi pittori a intraprendere questo «viaggio dell’eroe» è stato il postimpressionista Paul Gauguin (1848-1903), uomo eccentrico e anticonvenzionale, il cui temperamento inquieto fu forza motrice di numerosi viaggi, tra cui il celeberrimo soggiorno in Polinesia, che ha ispirato e nutrito l’arte della sua maturità.
Allontanamento dall’Occidente e dalla pittura impressionista
Il desiderio di fuga da un Occidente corrotto e privo di valori è un topos nell’Europa fin de siècle e accomuna moltissimi artisti, sebbene furono in pochi ad attuarlo con la stessa radicalità di Paul Gauguin. La ricerca, il ritrovamento di un paradiso perduto dove rinfrancare corpo e anima affonda le sue radici nel Primitivismo, corrente di pensiero che celebra il mito del «buon selvaggio», emblema di un’umanità naturalmente mite, protetta dalle brutture della modernità.
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A diciassette anni il giovane Paul Gauguin, dopo aver trascorso l’infanzia a Lima (la madre aveva origini ispano-peruviane), decide di imbarcarsi su una nave mercantile, compiendo una sorta di giro del mondo che lo porta a visitare l’India, il Brasile e infine a ritornare nell’amato Perù. Dopo una giovinezza errabonda, Paul Gauguin mette la testa a posto e accetta un incarico lavorativo stabile. Negli anni Ottanta dell’Ottocento inizia con successo a dipingere e sembra aver abbondato l’irrefrenabile voglia di viaggiare. Il suo primo maestro di pittura è l’impressionista