Tra la notte del 13 e del 14 settembre 1321 moriva il più grande poeta di tutti i tempi, Dante Alighieri. A settecento anni dalla sua scomparsa, una serie di iniziative culturali promosse dalla Regione Toscana e dalla città di Ravenna, dove visse per l’ultima volta, vogliono celebrarne l’immensa importanza.
Gli eventi sono previsti per tutto l’anno, tuttavia due saranno in particolare le “giornate dantesche”: oggi, 25 marzo, data in cui secondo gli studiosi comincerebbe il viaggio della Divina Commedia e per questo eletta a Dantedì, e il 14 maggio, a voler ricordare il giorno in cui venne inaugurata in Piazza Santa Croce a Firenze la statua di Dante realizzata da Enrico Pazzi.
Leggi anche:
Dante raccontato da Barbero: una riuscitissima biografia
Ecco allora che in occasione del Dantedì si vuole qui omaggiare l’Alighieri attraverso un viaggio particolare, alla ricerca di quelle opere d’arte che nel tempo ne hanno restituito la straordinaria figura.
Affresco al Palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai
Situato a Firenze, trattasi del più antico ritratto raffigurante il poeta, realizzato forse tra il 1366 e 1367 da Jacopo di Cione. Il ritratto, facente parte di un ciclo di affreschi dedicato ai poeti, risulta di particolare importanza dal momento in cui si discosta dall’iconografia tradizionale: il naso del poeta qui è infatti sì lungo ma non aquilino come siamo abituati a vederlo.
«Il ciclo degli uomini e delle donne illustri»
Il dipinto a opera di Andrea del Castagno si trova nell’ex convento benedettino di S. Apollonia a Firenze (1450). Sorprende il modo in cui, nonostante la poca profondità dello sfondo, la figura paia balzare in avanti, enfatizzandone il gesto.
Dante Alighieri di Botticelli
Dante Alighieri è uno dei ritratti più conosciuti di Dante, realizzato nel 1495 da uno dei più grandi protagonisti del Rinascimento italiano, Sandro Botticelli, già impegnato come illustratore dell’inferno dantesco. Il dipinto, oggi in una collezione privata a Ginevra, rivela il profilo definito dell’autore, caratterizzandosi per colori vivi ma freddi. Forte l’espressività del volto, serio e deciso.
Dante e il suo poema
In questo mirabile dipinto di Domenico di Michelino, il sommo poeta è rappresentato eretto con la sua opera fra le mani, alle sue spalle Inferno, Purgatorio e Paradiso, in una sintesi figurativa eccellente del contenuto della Commedia.
Monumento a Dante
La statua, in marmo bianco di carrara, fu realizzata nel 1865 e situata come “espiazione dell’esilio dato al grande poeta dai suoi cittadini” in Piazza Santa Croce a Firenze, luogo di memoria delle glorie italiane. Il poeta è raffigurato eretto, l’espressione severa, con il capo incoronato d’alloro, mentre sorregge con la mano destra la Divina Commedia e ha vicino un’aquila con le ali semichiuse.
Termina così, proprio dove era iniziato, il percorso alla scoperta di Dante nell’arte.
Chiara Esposito
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook, Instagram e Spotify, e iscriviti alla nostra Newsletter
Sì, lo sappiamo. Te lo chiedono già tutti. Però è vero: anche se tu lo leggi gratis, fare un giornale online ha dei costi. Frammenti Rivista è edita da una piccola associazione culturale no profit, Il fascino degli intellettuali. Non abbiamo grandi editori alle spalle. Non abbiamo pubblicità. Per questo te lo chiediamo: se ti piace quello che facciamo, puoi iscriverti al FR Club o sostenerci con una donazione. Libera, a tua scelta. Anche solo 1 euro per noi è molto importante, per poter continuare a essere indipendenti, con la sola forza dei nostri lettori alle spalle.