Chi sono, e cosa vedono le donne? Queste sono le domande che hanno portato Dani Lessnau, visual artist 32enne residente a Brooklyn, a sviluppare Extimité, progetto fotografico che si propone di mettere in luce una nuova visione femminile, incentrata su quelle realtà che spesso sfuggono alla vista ma non al corpo, sensibile a tutto.
Attraverso un procedimento chiamato stenoscopia, Dani Lessnau ha ritratto i suoi amanti in momenti di intimità utilizzando come obiettivo proprio la sua vagina. «Inserisco una fotocamera nella vagina e la tengo più ferma possibile, poi tiro un pezzo di nastro per esporre l’apertura. A seconda della luce, lo eseguo per un certo periodo di tempo, da un minuto a due minuti. Quindi rimetto il pezzo di nastro adesivo e tolgo la fotocamera dal mio corpo».
Lo scopo profondo, come detto dalla stessa artista, è quello di esplorare il respiro: respiro in relazione al piacere e, immancabilmente, al dolore. E proprio il respiro arriva a farsi parte integrante dell’esecuzione: «Sembra una penetrazione. C’è un certo contatto tra la fotocamera e il mio respiro in modo che diventi il mio corpo mentre scatta la foto fisicamente».
Dani Lessnau ha combattuto a lungo nel corso dell’adolescenza contro una malattia e, nel 2017, ha compreso di dover fare della sua esperienza anche la sua guarigione, cercando di ridurre le distanze tra lo spazio comune e lo spazio interiore e valorizzando le facoltà del corpo come vero e proprio prodotto (e mezzo) artistico.
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