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Inconscio letteratura

Conosciuto il Male, si spera di non sentire alcun rumore provenire dal proprio inconscio

5 minuti di lettura

Parlare di inconscio, come parlare di anime, vuol dire camminare sul filo di un rasoio: da una parte si casca inevitabilmente nell’errore, dall’altra si scava dentro di sé e dunque si sfiorano corde del proprio io di cui a stento si conosce l’origine. E se in ognuno di noi alberga il Male, sarebbe curioso scoprire che questo si cela a metà tra l’inconscio e la mente cosciente. Fare i conti con la propria conoscenza crediamo sia un po’ come vivere in uno stato febbrile. La stessa sensazione che lascia la lettura de Il tarlo, romanzo d’esordio di Layla Martínez (edito da La Nuova Frontiera nel 2023).

Ogni corpo racchiude una storia, i suoi segreti e le sue apparenze, a loro volta le case racchiudono le ombre di ciò che ogni generazione è stata. E il Male, tramandato di sangue in sangue, si fa sempre più vorace tra le pareti della casa.

Nella campagna spagnola, lontano dalla città, nonna e nipote convivono con queste ombre: ombre di morti, anime in cerca di un rifugio tra le pareti, sotto le scale, nelle credenze. 

A raccontare questa storia è la nipote (senza nome), appena rientrata da due settimane di carcere preventivo per un crimine che – confessa al lettore – non ha commesso. Il bambino a cui faceva da baby-sitter è scomparso.

Il tono è tagliente, rancoroso, ogni pensiero è frutto della rabbia. Ma presto la parola passa alla nonna e scopriamo che della nipote – forse – non possiamo fidarci. In questa casa, come già detto, le voci saltano fuori da ogni parte: dal pentolone sempre acceso in cucina, risalgono sulle scale e si nascondono sotto il letto, negli armadi… Tra santi e demoni, ogni stanza è un frastuono di segreti che ancora attendono di essere spiegati. A suo modo, anche la casa sembra si sia coltivata una coscienza che, anziché marcire, rende ancora più inquietante quell’abitazione isolata nel tempo e nello spazio. È stato curioso scoprire che l’autrice Layla Martínez nel descrivere la casa del r…

Serena Votano

Serena Votano, classe 1996. Fingo di essere una scrittrice, un’editor e una giornalista, in realtà sono solo una lettrice compulsiva in overdose da JD Salinger, Raymond Carver e Richard Yates.

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