Inconscio letteratura

Conosciuto il Male, si spera di non sentire alcun rumore provenire dal proprio inconscio

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Parlare di inconscio, come parlare di anime, vuol dire camminare sul filo di un rasoio: da una parte si casca inevitabilmente nell’errore, dall’altra si scava dentro di sé e dunque si sfiorano corde del proprio io di cui a stento si conosce l’origine. E se in ognuno di noi alberga il Male, sarebbe curioso scoprire che questo si cela a metà tra l’inconscio e la mente cosciente. Fare i conti con la propria conoscenza crediamo sia un po’ come vivere in uno stato febbrile. La stessa sensazione che lascia la lettura de Il tarlo, romanzo d’esordio di Layla Martínez (edito da La Nuova Frontiera nel 2023).

Ogni corpo racchiude una storia, i suoi segreti e le sue apparenze, a loro volta le case racchiudono le ombre di ciò che ogni generazione è stata. E il Male, tramandato di sangue in sangue, si fa sempre più vorace tra le pareti della casa.

Nella campagna spagnola, lontano dalla città, nonna e nipote convivono con queste ombre: ombre di morti, anime in cerca di un rifugio tra le pareti, sotto le scale, nelle credenze.