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Il discusso compleanno di Madonna a Pompei

La celebrazione privata di Madonna al Teatro Grande di Pompei ha sollevato polemiche, riaprendo la discussione sull'uso esclusivo di siti archeologici da parte di personaggi famosi.

2 minuti di lettura

Una delle notizie che ha caratterizzato il mese di agosto (e che molto ha fatto discutere) è stata la scelta della popstar Madonna di spegnere sessantasei candeline dentro il Teatro Grande di Pompei: ciò che maggiormente ha suscitato reazioni è stato il fatto che, pochi giorni prima, la direzione del parco archeologico aveva smentito la possibilità di un festeggiamento privato della star.

La visita privata agli scavi

Arrivata a Pompei la sera del 16 agosto insieme a una trentina di persone tra familiari e amici, Madonna è stata accompagnata dal direttore del parco Gabriel Johannes Zuchtriegel per una visita notturna privata a zone selezionate degli scavi come il Quartiere dei teatri, la Casa del Menandro e la Casa dei Ceii.

I giorni precedenti all’arrivo della popstar, erano circolate voci insistenti su una possibile festa di compleanno con oltre cinquecento invitati, notizia poi smentita personalmente dalla Prefettura di Napoli.

Non ci sarà nessuna festa, tanto meno con 500 persone, è prevista solo la presenza in forma privata dell’artista, ma sarà una visita del tutto privata. […] Madonna ama Pompei e ama questo parco archeologico, non vede l’ora di andarci, ma è, ripeto, una visita del tutto privata per fini culturali. (https://www.lanazione.it/cronaca/16-agosto-madonna-66-anni-ce1cfaa6?live)

Nonostante la smentita, la sera del compleanno della diva sono comparse sui social le fotografie di una vistosa tavolata proprio all’interno del Teatro Grande.

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La cena di compleanno

[…] Poi sul concetto di rinfresco e cena di cui si è tanto parlato possiamo interpellare l’Accademia della Crusca. È stata sicuramente una cosa di livello. In passato è capitato altre volte di organizzare questo tipo di incontri all’interno degli scavi. Noi alla fine abbiamo fatto questo evento per il valore etico della collaborazione con i nostri giovani. Erano meno di trenta persone. Non abbiamo affittato gli scavi. Abbiamo accolto Madonna perché in questa occasione è avvenuta una cosa molto speciale per noi: la sua donazione di 250 mila euro pro-manutenzioni, scavi e ricerche, riguarda anche un progetto che si rivolge ai giovani. (https://www.corriere.it/cook/news/24_agosto_20/madonna-pompei-ristorante-tristellato-pubblica-nuove-foto-festa-poi-cancella-ecco-perche-d51175d4-5ede-11ef-9fcd-4813a72f4e08.shtml?refresh_ce)

Fonte Corriere della Sera

Sui social sono comparse le fotografie della cena pubblicate dal Parco archeologico e dal ristorante tristellato che ha curato il menù, al quale poi è stato chiesto di rimuoverle. Dalle immagini si vede chiaramente una tavolata a ferro di cavallo a cui siedono Madonna e i suoi invitati: certamente non si è trattato di una festa con cinquecento persone come si vociferava ma nemmeno è stata una «visita del tutto privata per fini culturali».

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Prima della cena, all’uscita dalla casa di Menandro, si è esibito per la popstar il gruppo «Sogno di volare». Quest’ultimo è un progetto promosso dal Parco archeologico al fine di coinvolgere i giovani nella vita culturale di Pompei, con l’obiettivo di combattere la dispersione scolastica e la disoccupazione ed emigrazione giovanile attraverso un percorso artistico-creativo. Una parte della cospicua donazione di Madonna, finanzierà i prossimi lavori del gruppo.

Su Instagram, il direttore Gabriel Zuchtriegel ha parlato con un post dell’evento e i commenti non sono di certo mancati.

Il dibattito riguardo la serata, in realtà, non ha avuto grandi strascichi: forse perché ormai si è abituati alla privatizzazione di un bene culturale che viene aperto straordinariamente (o perfino chiuso al pubblico in orario di visita) per un volto noto. Basti pensare al tour privato di Ilary Blasi ai Musei Vaticani, a quello di Jason Momoa alla Cappella Sistina o di quella di Chiara Ferragni agli Uffizi.

Si tratta di situazioni che suscitano ancora polemiche ma alle quali ormai la comunità si sta abituando sempre di più: eppure, qualcuno sembra rendersi ancora conto che una cena al Teatro Grande di Pompei non può essere definito e banalizzato come un semplice rinfresco a conclusione di un itinerario culturale, in quanto mette a repentaglio la natura stessa del bene culturale.

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Antonia Cattozzo

Appassionata di qualsiasi forma d'arte deve ancora trovare il suo posto nel mondo, nel frattempo scrive per riordinare i pensieri e comunicare quello che ciò che ha intorno le suscita.

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