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Come Apple e iPhone hanno cambiato il mondo

2 minuti di lettura

Steve Jobs, l’uomo dei miracoli, il genio che ha inventato Apple, ha avuto ragione: la sua intuizione del tutto a portata di mano, il suo iPhone, ha cambiato per sempre il mondo il cui viviamo. Capiamo come e perché.

Il 9 gennaio 2007 è stato un giorno importante per tutti, non solo per coloro che, appassionati di tecnologia, avevano già intuito la potenzialità di ciò che stava accadendo. Steve Jobs, guru tecnologico, proprietario di Apple, ha lanciato, proprio in quella giornata, il primo iPhone rivoluzionando, a conti fatti, la vita di ognuno di noi. Lo smartphone, fino ad allora sconosciuto, ha modificato il nostro quotidiano fin da subito rendendo possibile ciò che, fino al giorno prima, non lo era. Certo, con il senno di poi è facile parlare: i migliori casinò iPhone, ad esempio, sono tra i passatempi preferiti degli appassionati di azzardo e giocare da dispositivi Apple ai casinò online è semplicissimo. Ma solo quindici anni fa la digitalizzazione della nostra realtà non era ancora avvenuta e, quindi, tutto quello che è arrivato è stato nuovo e fuori dal comune.

La cosa incredibile, e per cui davvero il lavoro di Apple ha cambiato le nostre vite, è che tutto quello che ora ci sembra facile, agli inizi degli anni 2000, non era facile per nulla o, addirittura, non era stato inventato. Jobs, già pioniere nel mondo del computer morto nel 2011, ha messo, dunque, a disposizione le sue conoscenze informatiche per un dispositivo completamente nuovo che non ha permesso solo di telefonare e mandare SMS ma, in parole povere, è stato, ed è, un vero PC da taschino in grado di migliorare le vite grazie ai tanti servizi e applicazioni a nostra disposizione 24 ore su 24.

L’evoluzione dell’iPhone va di pari passo con la nostra

La bellezza dei nuovi iPhone, anche solo dal punto di vista estetico, ha cambiato il modo di valutare la comunicazione da parte delle persone. Il cellulare non è solo un oggetto utile ma di design, un must have che rende le vite più semplici ma al top della moda. Ogni anno un modello differente, ogni anno qualche innovazione nel software, ogni anno una colorazione o un materiale differente della scocca. L’evoluzione, quindi, dell’iPhone va di pari passo con quella dei nostri figli, delle nuove generazioni, sempre più digitalizzate e sempre più “dipendenti” dai device mobili che diventano di culto, un oggetto da possedere per essere “trendy”.

Al di là dello stile e dei colori, non dimentichiamo che sono dei veri e propri computer tascabili e hanno uno store interno in cui possiamo scegliere le applicazioni che ci interessano: dalla cucina passando per i migliori casinò iOS, videogames, piattaforme di intrattenimento, home banking, smart working, ecc., tutto è a portata di “touch” e tutto è istantaneo. Riflettendo sull’istantaneità della domanda con l’offerta proposta, è proprio la mancanza di attesa che ha cambiato, radicalmente, le nostre abitudini. Tutti vogliamo avere a che fare con interfacce intuitive, velocità, grafica eccezionale, per un’esperienza utente che sia concreta, appagante e, appunto, rapida.

Anche il nostro modo di accedere alle informazioni è semplice, democratico, celere. Basta un clic per avere a disposizione un navigatore, un altro ancora per una lezione in lingua, un altro per leggere i social media, per scrutare le ultime notizie, per accedere ai servizi bancari. Questa capacità di essere sempre sul pezzo, la possibilità di scattare foto e video di alta qualità, ci ha reso reporter di noi stessi, ha cambiato il modo di comunicare, con un occhio alla creatività e un altro a una vita in vetrina. Fenomeni come influencer e lavori legati ai social sono nuove occupazioni, conseguenze dell’intuizione di Jobs. Il troppo stroppia? Probabilmente sì ma ogni invenzione rivoluzionaria ha i suoi lati negativi, basta saperne fare buon uso.

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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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