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«La colazione sull’erba» di Manet, manifesto della modernità

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Uno tra gli esponenti più importanti dell’Impressionismo fu senza dubbio Édouard Manet (1832-1883), tra i primi a realizzare, negli anni Sessanta dell’Ottocento, tele che all’epoca fecero scalpore ma che avrebbero fatto la storia. Una di queste è l’imponente Colazione sull’erba.

«La colazione sull’erba» di Manet: analisi dell’opera

La Colazione sull’erba, realizzata nel 1863, rappresenta due uomini e una donna intenti a chiacchierare dopo aver mangiato in un boschetto, all’ombra degli alberi. Non corrispondeva affatto ai canoni della pittura accademica: per questa ragione fu esposta al Salon des Refusés, dove suscitò l’ilarità del pubblico.

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Queste reazioni erano dovute soprattutto alla presenza della ragazza nuda in primo piano. Di solito, infatti, il nudo veniva sì rappresentato, ma sempre in contesti mitologici. È palese, invece, che questa ragazza non è una dea; per giunta, sembra rivolgersi con lo sguardo direttamente allo spettatore e chiedergli con insolenza cosa abbia da guardare.

La presenza di una ragazza nuda a suo agio con due uomini vestiti non fu l’unico motivo di scandalo. A Manet venne contestata anche la tecnica. Per La colazione sull’erba non realizzò alcun bozzetto preparatorio: il quadro fu dipinto subito sulla tela, solo con i colori. Questa tecnica rivoluzionaria, adottata poi da tutti i pittori impressionisti, dava all’opera un’aria di incompiutezza inaccettabile all’epoca. Da qui il rifiuto da parte della giuria di esporla in un salone ufficiale.

Manet si allontanò anche da un’altra convenzione delle accademie: il rispetto rigoroso della prospettiva. Nel quadro vediamo infatti un’altra figura femminile, in secondo piano: stando alla prospettiva classica, avrebbe dovuto essere un po’ più piccola di com’è realmente. L’arte moderna, però, si proponeva di scardinare le regole tradizionali della pittura, tra cui il rispetto delle proporzioni.

A proposito di Édouard Manet

Édouard Manet è considerato il precursore dell’Impressionismo, una corrente artistica che nacque ufficialmente nel 1872, con l’esposizione di Impressione. Sole nascente di Claude Monet al Salon des Refusés.

Manet realizzò soprattutto opere raffiguranti persone, a differenza di altri artisti, come Monet o Cézanne, che preferirono rappresentare la natura nelle loro tele. Nei suoi quadri non mancava mai un tratto rivoluzionario che avrebbe fatto storcere il naso alla critica. Un’altra delle sue opere venne definita scandalosa: stiamo parlando di Olympia, esposta nel 1865. Essa rappresentava un nudo femminile non in chiave mitologica o allegorica della fertilità, ma semplicemente come omaggio alla sensualità.

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Il pittore fu una sorta di guida in particolare per quegli artisti che avrebbero scelto di rappresentare scene della vita quotidiana dei parigini, come Renoir, Degas o Caillebotte. Uno dei suoi quadri più emblematici in questo senso è Il bar delle Folies-Bergères, un’istantanea di una serata in uno dei café-chantant più in voga di Parigi.

 


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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».