La clitoride, erroneamente usato come sostantivo maschile – forse per l’influenza del francese le clitoris – è in realtà termine prettamente femminile e quasi sconosciuto, di sicuro si potrebbe dire quasi impronunciabile. Per le lezioni di educazione sessuale, tra le altre risorse educative, a partire da gennaio 2017 alcuni studenti francesi avranno finalmente a disposizione un modello anatomico e tridimensionale di una clitoride.
Proprio così: grazie agli studi sviluppati e approfonditi in questi anni l’organo del piacere femminile si è scoperto come unità incompleta ovvero non divulgata, come si nota in questo video.
Sono le donne stesse ad ammetterlo e gli uomini non sono da meno: le idee sulle caratteristiche di questo organo del piacere, anche le più semplici, sono molto confuse. Rispondere alla domanda «che forma ha una clitoride?» o sapere quanto sia grande rivelano profonde incertezze che, mischiate ai luoghi comuni e alle false credenze, hanno creato definizioni sbagliate, rappresentazioni assenti o quantomeno incomplete.
Sul tanto sensibile quanto sconosciuto organo femminile non ci sono tante parole dedicate; nessuna pagina dei libri di scienze vi dedica la sua attenzione e nemmeno i dizionari sembrano mostrare un grande interesse in merito. L’Oxford Dictionary lo descrive come «small, sensitive, erectile part of the female genitals at the anterior end of the vulva».
La situazione per l’Italia non è migliore in quanto gli studi in “materia clitoridea” non sono mai stati sviluppati oltre ai singoli progetti circoscritti a livello locale. L’Italia è anche uno di quei pochi Paesi Europei a non aver ancora reso obbligatorio l’insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole. Nel dizionario italiano troviamo «clitòride s. f. o m. (dal gr. (ἡ) κλειτορίς -ίδος) in anatomia, organo erettile femminile impari e mediano, omologo al pene virile ma rudimentale, situato nell’angolo anteriore della vulva» (Treccani).
Quella piccola parte dell’organo genitale femminile, sensibile ed erettile di cui non si sa bene la funzione. Continuando le ricerche, sulla maggior parte dei libri scolastici la clitoride viene mostrata solamente nella sua parte visibile. Della parte invisibile pochi si sono espressi. L’anatomia clitoridea, come l’orgasmo connesso, non è ovviamente materia rimasta oscura e sconosciuta fino ad ora: tutta questa negligenza somiglia più a un anacronismo scelto, piuttosto che a un tabu.
Contro questo anacronismo c’è la Francia e Odile Fillod, ricercatrice indipendente in sociologia e divulgazione scientifica, che ha deciso di rendere visibile il piacere invisibile, di spiegarlo nei minimi dettagli per togliere qualsiasi dubbio. Proprio in questi anni la ricercatrice ha realizzato il suo modello che riproduce la clitoride in scala reale: 10 centimetri circa di grandezza, per 8.000 terminazioni nervose (curiosità: il pene ne ha “solo” la metà).
La mancanza di una vera (e corretta) rappresentazione nei libri di testo disponibili sul mercato e l’aver lavorato a un video con i creatori di una TV anti-sessista hanno portato la ricercatrice a evolvere il suo studio per renderlo accessibile a tutti. Per Odile Fillod è importante mostrare concretamente ciò che la clitoride è: «mi piace parlare delle sue parti anatomiche e addentrarmi nelle basi fisiologiche del desiderio e del piacere sessuale – afferma, aggiungendo – soprattutto tra il pubblico più giovane».
È nel febbraio del 2016 che in un simposio sull’educazione sessuale tenuto all’Università di Parigi la ricercatrice incontra il Tolosa Videaux Association, impegnato nella parità di genere e nella lotta contro il sessismo che, in quel momento, ha in programma la creazione di un sito web che sia una banca di risorse didattiche egualitarie.
Il modello è già nella testa di Odile e qualche mese dopo viene elaborato dalla stessa in versione 3D: rappresenta per intero un organo particolarmente voluminoso che può tranquillamente essere paragonato alla parte erettile dell’organo maschile. La parte interessata al piacere femminile, che è meglio tenere nascosto, è svelata, studiabile e osservabile in più dettagli, come in questo video.
C’è da precisare un altro dettaglio: Il modello clitorideo 3D progettato da Odile Fillod non è il primo. Dall’altra parte dell’Atlantico, nel 2013, l’artista Sophia Wallace Adams aveva realizzato la «prima scultura anatomicamente corretta del clitoride», prodotta da modellazioni 3D in collaborazione con l’architetto Sarah Strauss. L’artista di New York è diventata una specialista di rappresentanza nel genere, in particolare attraverso la sua serie Cliteracy (abbreviazione di “clitoride” e “litteracy”). Dalla primavera del 2016, Amy Stenzel sul suo sito web Vulvacadamy si occupa di informazioni e umorismo sulla anatomia femminile e mette in linea un modello 3D della clitoride.
Nel frattempo i docenti della rete di attivisti SVT con cui aveva iniziato la collaborazione offrono dal mese di gennaio 2017 (tra le altre risorse educative) il modello 3D di clitoride progettato da Odile Fillod. Il FabLab Carrefour digitale distribuisce l’open source e i membri del team dichiarano di sentirsi «eccitati dalla possibilità di condividere uno strumento didattico molto utile per gli educatori alla sessualità».
Alla ricercatrice francese c’è da riconoscere una certa bravura. Il suo approccio è scientifico, ma totalmente contemporaneo. Di certo, è un modo per conoscersi meglio e per meglio comprendersi tra sessi.
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