La storia del borgo di Civitella del Tronto è intimamente legata a quella della sua fortezza, una imponente roccaforte di oltre 25mila m², fra le più grandi d’Italia, costruita a cominciare dal XIII secolo per difendere il confine adriatico e settentrionale del Regno di Napoli.
Saranno le truppe piemontesi nel 1861 ad assediarla, cannoneggiarla e abbatterla per poi ricostruirla come monumento storico. La fortezza, di cui restano, restaurati, soprattutto gli interventi architettonici aragonesi della metà del Cinquecento, è un raro esempio di architettura militare tardo-rinascimentale in Abruzzo ed occupa tutta la spianata del colle con una tipica forma allungata mentre il borgo di Civitella vi si appoggia in parallelo sul versante meridionale.
Leggi anche:
Paciano, testimone dell’età comunale
Sul punto più elevato si affacciano i resti del palazzo del Governatore e la chiesa di San Giacomo, il primo della seconda metà del Seicento, la seconda consacrata nel 1604.
Gli spalti attorno alle tre piazze d’armi regalano splendide vedute panoramiche mentre lungo l’asse centrale che percorre tutto il forte si allineano gli alloggiamenti della guarnigione con le stalle per i cavalli, i magazzini, le mense e le cucine.
Il Museo delle armi e delle mappe antiche espone cimeli come vessilli, armi bianche e da fuoco, disegni, mappe antiche e divise al fine di rievocare le vicende militaresche della roccaforte.
Leggi anche:
Gradara, la città di Paolo e Francesca
Il borgo è valorizzato da palazzi nobiliari e civili con particolari decorativi in prevalenza tardo-rinascimentali. Oltrepassata Porta Napoli ci si imbatte nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo mentre Corso Mazzini invita a immergersi nel centro storico di Civitella, con le sue case ornate di portali dove è predominante il travertino, pietra estratta localmente e per la cui lavorazione era nota in passato.
La chiesa di San Francesco ha una facciata decorata da un rosone intagliato superbamente e un interno a navata unica con un interessante coro in legno di noce del XV secolo.
In Largo Rosati si ammirano altri bei palazzi e il monumento al maggiore irlandese Matteo Wade, composto da un sarcofago con figure in rilievo e simbolismi, voluto nel 1829 dal re di Napoli Francesco I in onore dell’eroico difensore della fortezza durante l’assedio francese del 1805.
Verso la periferia del borgo troviamo un cippo, datato 1847, che delimitava il confine fra il Regno di Napoli a sud e lo Stato della Chiesa a nord, limite stabilito lungo il corso del fiume Salinello.
Leggi anche:
Lucignano, il borgo ellittico ideale
Circa 6 km a sud di Civitella del Tronto si accede alla piana di Campovalano, nota agli archeologi per essere il luogo di una delle maggiori necropoli dei popoli italici e nella quale sono state rinvenute oltre 10.000 sepolture. Il Museo archeologico nazionale di Campli, nelle vicinanze, mette in mostra gli stupefacenti corredi tombali che accompagnavano nel loro viaggio verso l’aldilà i defunti.
Link utili: Museo archeologico nazionale di Campli
Civitella del Tronto (TE)
Altitudine: 589 m
Abitanti: 4.649
Come arrivare:
- La stazione ferroviaria più vicina è quella di Giulianova
- In auto, sulla A14 Bologna – Taranto, uscire a Val Vibrata, sulla A24 Roma – Teramo, uscire a Teramo e prendere la SS81 fino a Civitella del Tronto
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!