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Chimamanda Ngozi Adichie: nuova voce del femminismo contemporaneo

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2 minuti di lettura

Nata a Enugu, Nigeria, il 15 settembre 1977, Chimamanda Ngozi Adichie è la scrittrice e attivista che sta rivoluzionando il femminismo contemporaneo.

Una vita al confine tra Africa e America

Cresciuta nelle polverose strade di Nsukka, città universitaria nella Nigeria sudorientale, Chimamanda si approccia sin dall’infanzia a tematiche femministe, riportate poi nei suoi romanzi e racconti, attraverso la figura della madre: Grace Ifeoma Adichie è stata infatti la prima archivista donna a lavorare nell’Università della Nigeria. Dapprima studentessa di medicina, Chimamanda ha ben presto sviluppato una passione per la scrittura e le scienze sociali. A soli 19 anni, decide di lasciare la Nigeria alla volta degli Stati Uniti, dove si laurea in scienze politiche e comunicazione presso la Drexel University di Philadelphia nel 2001. Il suo percorso accademico sarà in continua ascesa, grazie ad un master in scrittura creativa alla Saint John Hopkins University e un master in studi Africani a Yale. Sarà proprio nell’ambiente accademico che Chimamanda inizierà a mettere in atto il suo progetto di diffusione e rivalutazione del femminismo, prima attraverso lezioni e conferenze, poi attraverso le sue numerose e acclamate pubblicazioni.

Chimamanda Ngozi Adichie
www.collective – evolution.com

L’opera e la difesa dell’uguaglianza sociale

Nei suoi tre romanzi, Ibisco Viola (Purple Ibiscus, 2003), Metà di un Sole Giallo (Half of a Yellow Sun, 2006) e Americanah (2013), la Adichie si concentra sulla realtà nigeriana, sulle difficoltà di essere una donna africana, e sulla quotidianità di un popolo i cui usi e costumi sono sconosciuti alla maggior parte del resto del mondo. Prescindendo da discorsi femministi, Chimamanda Ngozi Adichie parla di tematiche molto forti, la religione, l’immigrazione, la politica, l’istruzione. Nella sua Africa, sempre sull’orlo di un colpo di stato, le famiglie si aggrappano alla religione, alle sette e ai vari movimenti, le donne si tagliano i capelli e li bruciano per liberarsi della vanità, gli uomini diventano predicatori per arricchirsi alle spalle dei fedeli, e famiglie si dividono sulla base di un Credo diverso. Gli studenti della Adichie sono chiusi in dormitori piccoli e sporchi, alle prese con scioperi interminabili, tanta voglia di fare e troppe poche opportunità. E infine c’è l’America, il sogno, il miraggio, che solo pochi fortunati hanno il privilegio di raggiungere. Le storie di Chimamanda non sono favole, non sono fatte per insegnare una morale, ma nascono come strumento per far conoscere la realtà di una minoranza, sia essa etnica, di genere o di classe. Meraviglioso è il personaggio di Ifemelu, protagonista di Americanah, una giovane donna nigeriana sempre nel limbo dell’identità sociale: lei è una donna nera in un paese di bianchi, ma è una donna bianca nella sua Nigeria grazie alla sua istruzione statunitense.

Chimamanda Ngozi Adichie
www.hellonaija.com

We Should All Be Feminists

Il successo planetario della scrittrice arriva però definitivamente nel 2012 grazie alla sua conferenza su Ted Talks We Should All Be Feminists (Dovremmo Essere Tutti Femministi), un discorso che ha fatto il giro del mondo, diventando uno slogan globale stampato su magliette e su cartelloni pubblicitari, nonché riadattato da Beyoncé nel testo del suo singolo Flawless. Successivamente pubblicato come saggio, We Should All Be Feminists è considerato il manifesto di una rivoluzione sociale che incita non solo alla parità di genere, ma al rispetto del prossimo in quanto esser umano, all’abolizione di qualsiasi forma di disuguaglianza sociale, e alle pari opportunità per uomini e donne, per bianchi e neri.

Insignita di tre lauree honoris causa presso la John Hopkins University, l’Haverford College e l’Università di Edimburgo, Chimamanda Ngozi Adichie ha rigenerato la letteratura femminista inserendola nel più ampio discorso dell’uguaglianza sociale, ha portato alla luce nuove tematiche e aspetti semi sconosciuti della cultura africana, creando opere rivelatrici e sconvolgenti che aprono gli occhi del lettore su una nuova umanità.

Chimamanda Ngozi Adichie
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Anna Maria Giano

Mi chiamo Giano Anna Maria, nata a Milano il 4 marzo 1993. Laureata Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Milano, mi sto specializzando in Letterature Comparate presso il Trinity College di Dublino.Fin da bambina ho sempre amato la musica, il colore, la forza profonda di ciò che è bello. Crescendo, ho voluto trasformare dei semplici sentimenti infantili in qualcosa di concreto, e ho cercato di far evolvere il semplice piacere in pura passione. Grazie ai libri, ho potuto conoscere mondi sempre nuovi e modi sempre più travolgenti di apprezzare l'arte in tutte le sue forme. E più conoscevo, più amavo questo mondo meraviglioso e potente. Finchè un giorno, la mia vita si trasformò grazie ad un incontro speciale, un incontro che ha reso l'arte il vero scopo della mia esistenza... quello con John Keats. Le sue parole hanno trasformato il mio modo di pensare e mi hanno aiutata a superare molti momenti difficili. Quindi, posso dire che l'arte in tutte le sue espressioni è la ragione per cui mi sveglio ogni mattina, è ciò che guida i miei passi e che motiva le mie scelte. E' il fine a cui ho scelto di dedicare tutti i miei sforzi, ed è il vero amore della mia vita.

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