«Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare.
Forse perché non può essere comprato.
I ricchi comprano rumore.
L’animo umano si diletta nel silenzio della natura,
che si rivela solo a chi lo cerca».
Inghilterra, 16 maggio 1889: a East Street, nel sobborgo londinese di Walworth, nasce Charles Spencer Chaplin. In una sorta di incarnazione della realtà dickensiana, il piccolo Charlie trascorre un’infanzia infelice, segnata dalla miseria e dall’alcolismo paterno, vittima della follia della madre e della sua incapacità di accettare lo scorrere del tempo e la decadenza del successo. Spedito ben presto nei più rigidi collegi del Lamberth, Chaplin ha modo di osservare la folla di personaggi miseri e grotteschi che popolano certi ambienti inglesi dell’Ottocento, ammantati da una patina dorata che nasconde in realtà un interno marcio e corrotto. È da queste esperienze che il futuro regista mutua il suo sguardo attento e distaccato, innegabile fondamento critico di un’arte in cui comicità e patetismo si fondono per lasciar trasparire una critica sociale nient’affatto velata. [Continua a leggere su NPC Magazine]
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