Il 22 aprile esce negli Stati Uniti l’attesissima seconda stagione di Westworld, la serie fantascientifica firmata HBO che tra i protagonisti vanta niente meno che Anthony Hopkins, qui nei panni di un magnate arricchitosi con la robotica.
Ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy, la prima stagione (2016) è stata accolta con entusiasmo dal pubblico, che ora brama di sapere cosa succederà in questa seconda stagione.
Westworld: le origini
Westworld è un parco di divertimenti a tema western, tutto saloon e cowboy. Tutto qui? Non esattamente: a visitarlo sono clienti molto facoltosi che interagiscono con androidi assolutamente realistici, così realistici che sembrano persone vere. A Westworld gli ospiti possono dare libero sfogo a tutte le loro fantasie siano esse sessuali o violente: si può rapinare banche, uccidere indiani, rimorchiare avvenenti prostitute. A subire il tutto sono solo gli androidi progettati appositamente per il piacere degli uomini in carne ed ossa. Qualcosa però non funziona. Piano piano i robot prendono coscienza di sé e si ribellano alle regole del parco.
Vi ricorda qualcosa? Ai più si sarà accesa una lampadina, o meglio un’insegna luminosa con scritto Jurassic Park.
Il tema della ribellione
L’uomo che si crede Dio e poi perde il controllo sulle sue creazioni è un tema ricorrente sia nella letteratura che nel cinema. Se in Westworld ci troviamo di fronte alla presa di consapevolezza di un io-robotico finora sconosciuto ai suoi stessi creatori, in Jurassic Park la natura prende il sopravvento e, allo stesso modo, i visitatori del parco dovranno lottare per portare a casa la pelle.
Come mai ci sono così tante similitudine tra le due storie? Facile! L’autore è sempre lo stesso: Michael Crichton.
Michael Crichton era un famoso sceneggiatore e scrittore americano. Sue sono stati romanzi come appunto Jurassic Park, Sfera, Timeline e molti altri che hanno poi trovato il loro posto anche su grande schermo.
Un tuffo nel passato
Per scoprire le origini di Westworld però, dobbiamo andare ancora più indietro nel tempo, più precisamente nel 1973. È l’ anno in cui Crichton scrisse e diresse la prima rappresentazione su schermo di Westworld, in Italia uscito con il titolo Il mondo dei Robot.
L’interpretazione di Yul Brynner nei panni di un robot pistolero ribelle, diventò una vera e propria icona tanto che l’immagine di lui che avanza come una macchina da guerra nonostante i fori di proiettile è rimasta nell’immaginario collettivo.
Westworld o Il mondo dei robot
La pellicola del 1973 fu una vera rivelazione che gettò le basi per tutti i film di fantascienza avvenire in cui appunto la macchina si ribella all’uomo. Inoltre, è proprio in questo film che per la prima volta si sente parlare di virus per indicare un malfunzionamento del sistema, termine ampiamente usato tutt’oggi.
Da Terminator a Io-Robot, persino in Matrix riecheggia l’ombra di questa geniale idea di Crichton che è riuscito a creare una paura nuova nello spettatore legata al tema informatico: le macchine possono ribellarsi e sfuggire al controllo umano.
Nel 2018 questo pericolo ancora ci affascina e ci spinge a creare film sempre più sofisticati su questo tema, come ad esempio l’attuale Westworld. Se siete appassionati della serie tv, non potete perdervi l’occasione di guardare la versione del 1973, l’origine di tutto. Forse gli effetti speciali e la computer grafica (poco più che sperimentale) non potranno essere paragonati a quelli dei nostri giorni, ma vi verrà un brivido lungo la schiena a guardare l’imperterrito pistolero-robot che non muore mai e che, prima o poi, vi prenderà.
Immagine di copertina: flickr.com