Le serie di un soggetto statico rappresentato in differenti ore del giorno e con differenti condizioni meteorologiche sono una caratteristica dello stile impressionista. Questa tipologia venne largamente rappresentata da Claude Monet, alcune tra le sue serie più famose sono quelle delle grandi ninfee, dei mucchi di fieno e della Cattedrale di Rouen.
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Queste serie sono state realizzate grazie alla nuova tecnica di pittura en plein air messa in pratica dagli impressionisti. Tale tecnica permetteva agli artisti di utilizzare i colori nel medesimo istante in cui osservavano il soggetto, in modo da riprodurre i colori così come percepiti dall’occhio nudo.
«Cattedrale di Rouen» di Claude Monet: analisi dell’opera
Il gruppo di dipinti venne realizzato tra il 1892 e il 1894, in occasione dei tre differenti soggiorni di Monet nella cittadina della Normandia. La serie è composta da 31 quadri raffiguranti la Cattedrale gotica di Rouen in vari momenti della giornata, dall’alba fino a sera, e ogni dipinto rappresenta un punto di vista differente. È tuttavia difficile determinare con esattezza l’ora in cui sono stati rappresentati alcuni di questi dipinti, poiché Monet spesso ritoccava e perfezionava le sue creazioni in un secondo momento in atelier. Con questo progetto il pittore dimostrò come un unico soggetto vari all’occhio umano attraverso i diversi stimoli della luce e dei colori.
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La facciata della Cattedrale di Rouen, così come dipinta da Monet, è composta da un ampio portale centrale contornato da due torri minori. Sopra al portale vediamo risaltare il grande rosone con gli alti pilastri e le guglie sovrastanti. Al bordo del quadro si intuisce la presenza delle due torri laterali di diverse fattezze, uniche nel loro genere in tutta Francia. Grazie a pennellate veloci e intense, Monet riesce a conferire al soggetto un senso di movimento, pur trattandosi di un monumento statico.
A proposito di Claude Monet
Oscar-Claude Monet (Parigi, 1840 – Giverny, 1926) fu uno dei maggiori esponenti dell’impressionismo. Dopo un apprendistato nella Ville Lumière andò in Algeria e a Londra. Una volta rientrato a Parigi nel 1871 sentì il bisogno di uscire dalla grande metropoli e si trasferì ad Argenteuil, a dipingere nella natura. Nel 1784 partecipò alla prima mostra impressionista e da allora la sua carriera raggiunse l’apice. Trascorse gli anni successivi viaggiando e dipingendo in tutta Europa.
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Negli ultimi anni di vita abitò a Giverny, nella sua rustica dimora di campagna immersa nel verde. All’interno si trova ancora il suo atelier e il giardino, raffigurato molteplici volte nella serie delle ninfee e del ponte giapponese.
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