Giovanna Marinelli, assessore alla Cultura e al Turismo di Roma Capitale, è il più bel regalo che Ignazio Marino potesse fare alla città. Colta, seria e propositiva, nel giro di qualche anno ha sostenuto con vivacità le iniziative culturali messe in piedi dal Campidoglio, presenziando a mostre ed eventi importanti, studiando nuove forme e percorsi inediti per il turismo capitolino. È lei che ha presentato, con parole importanti, l’impegno profuso dall’Assessorato per far scoprire le bellezze segrete di questa grande città. Una città meta di pellegrini (il Giubileo è alle porte, meglio prepararsi…), viaggiatori stanchi e turisti mordi fuggi, reduci da un volo low cost o da un viaggio in Frecciarossa. Vogliono girare le città in tre giorni, visitare il Colosseo, Fontana di Trevi (Ah, La dolce vita) e Castel Sant’Angelo, desiderano fotografare il Papa (ripiegando sulla Basilica di San Pietro) e girare per Trastevere sentendosi un po’ Audrey Hepburn, un po’ Gregory Peck e un po’ l’Alec Baldwin di To Rome with love. A questi turisti, gruppi organizzati con la polaroid o lo smartphone in mano, è dedicato il nuovo tour capitolino, un viaggio all’insegna di quei travellers che un tempo, Roma, la vivevano davvero. Forse Giorgio de Chirico arriccerebbe il naso nel sapere che la sua splendida casa in Piazza di Spagna è diventata meta di «semplici curiosi», ma non si può certo negare che la scelta di aprire le porte delle abitazioni di grandi artisti rappresenti per l’Urbe un’iniziativa interessante.
Case d’autore – questo il nome dell’itinerario – non fa altro che unire, in un percorso unico, quello che i più volenterosi hanno in fondo già fatto da tempo. Definirli in tal modo non è casuale, poiché visitare la Keats and Shelley House o la dimora di Luigi Pirandello ha rappresentato per lungo tempo una sorta di percorso a ostacoli: occorreva fissare un appuntamento, andare in piccoli gruppi, non sempre l’ingresso poteva essere garantito negli orari più comodi. Ora, il nuovo tour rende tutto più accessibile. Si potranno scoprire, nell’intimo, le vite e le abitudini di grandi artisti, avendo la possibilità di ammirare i luoghi che li hanno ispirati, che hanno fatto da sfondo ai loro pensieri, alle loro liti (celebri quelli di de Chirico con la moglie Isa), alle piccole gioie quotidiane. Sono undici le abitazioni-museo disseminate nella Capitale, tutte bellissime e degne di visita.
Museo Hendrik Christian Andersen:
Aperto al pubblico nel 1999, il museo conserva le opere del pittore e scultore norvegese che, dopo il consueto Grand Tour intrapreso dai giovani rampolli dell’Europa del Nord, si stabilì definitivamente a Roma. Alla sua morte lasciò in eredità allo Stato italiano il suo studio-abitazione di via Pasquale Stanislao Mancini insieme a opere, arredi, carte d’archivio, materiale fotografico e libri. Rimasta inalterata nel tempo, la villa racchiude il gusto personale di Andersen e il suo sogno utopico di “Città Mondiale”, destinata a essere la sede internazionale di un perenne laboratorio di idee nel campo delle arti, delle scienze e del pensiero filosofico. La produzione di Andersen ruota pertanto intorno ai temi dell’amore, del vigore fisico, dell’intelletto che trionfa sulla forza bruta, e il tutto è racchiuso nelle splendide quattro mura in stile Liberty, dedicate all’amata madre Helene che lo diede alla vita bello, forte ed artista.
Casa-Museo Mario Praz:
Situata a Palazzo Primoli in via Zanardelli, la casa del celebre anglista è stata aperta al pubblico nel giugno del 1995. Essa offre al visitatore una serie di 10 ambienti all’interno dei quali sono disposti 1200 pezzi tra dipinti sculture, mobili ed arredi. Attraverso i mobili Impero, le cere, i ventagli, i quadri d’interni, il grande critico, riesce a raccontare se stesso senza parlare, come aveva fatto nel celebre libro La casa della vita.
Casa di Goethe:
Abitata dal 1786 al 1788 da Johann Wolfgang Goethe e dal pittore Johann Tischbein, la dimora sita in via del Corso oggi conserva lettere, libri e disegni che riguardano il viaggio del poeta in Italia e a cui è dedicata una mostra permanente. Al secondo piano si trova la biblioteca degli artisti tedeschi a Roma e vi sono spesso organizzati meeting e iniziative culturali italo-tedesche.
Keats-Shelley House:
«Muore giovane chi è caro agli dei». Qui si spense il poeta John Keats, arrivato Roma nel vano tentativo di rallentare il peggioramento della sua tubercolosi. Aperta al pubblico nel 1909 e situata in piazza di Spagna, la casa contiene quadri, sculture, manoscritti, prime edizioni delle opere di Keats, Percy Bysshe Shelley e Lord Byron. Vi sono inoltre conservati un reliquiario con una ciocca di capelli di John Milton e di Elizabeth Barrett Browning, una maschera di Lord Byron e manoscritti di Jorge Luis Borges, Oscar Wilde, Mary Shelley, Walt Whitman, William Wordsworth, Robert Browning e Joseph Severn.
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico:
Basta fare pochi passi ed ecco che dal romanticismo ci si sposta alla Metafisica. In piazza di Spagna visse anche Giorgio de Chirico, il Maestro, il padre della pittura contemporanea. Nel salone arredato in stile baroccheggiante si possono ammirare le sue prime opere, nella sala da pranzo diverse vite silenti (nature morte dechirichiane) e nell’ultima stanza (escludendo le camere da letto) le sue tele più famose, i manichini della neometafisica con oggetti misteriosi posti come ornamento.
Casa Museo Alberto Moravia:
Situata sul lungotevere della Vittoria, l’abitazione dello scrittore è all’ultimo piano di una palazzina anni ’30. All’interno si respira odore d’intimità, di viaggi compiuti e di amori vissuti. Alle pareti opere d’arte famose e tra gli scaffali materiale d’archivio, a testimonianza dei rapporti di Moravia con i grandi del suo tempo: da Mario Schifano a Renato Guttuso, da Pier Paolo Pasolini a Bernardo Bertolucci. Senza dimenticare, ovviamente, gli amori fantastici di Elsa Morante e Dacia Maraini.
Casa Museo Luigi Pirandello. Istituto di Studi Pirandelliani e sul teatro contemporaneo:
Via Antonio Boiso, a due passi da Villa Torlonia. Ecco che svetta imponente un villino di proprietà dello Stato, ultima dimora abitata da Luigi Pirandello. Qui sono conservati i manoscritti di Uno, nessuno e centomila e dell’Enrico IV, la macchina da scrivere con cui diede vita ai suoi capolavori, un piccolo portasigari donatogli da Gabriele D’Annunzio. La grande biblioteca nasconde chicche d’inestimabile valore ma la sorpresa più stupefacente è la copia originale del Nobel per la Letteratura vinto nel 1934, un pezzo di storia destinato a vivere per sempre insieme alla memoria del grande romanziere.
Le altre case-museo di Roma:
Studio del Pittore Francesco Trombadori, via di Villa Ruffo 31
Museo Venanzio Crocetti, via Cassia 492
Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Viale Pietro Canonica 2
Fondazione Isabella Scelsi. Museo Casa Scelsi, Via di San Teodoro 8