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Vita e arte di una scultrice dimenticata: Camille Claudel

Relegata al ruolo di amante del collega e maestro Auguste Rodin, Camille Claudel è stata invece una scultrice dal talento superbo. Ma qual è la sua storia e perché è stata per così tanto tempo dimenticata?

4 minuti di lettura

Ingiustamente meno conosciuta dell’illustre collega, amante e maestro, Auguste Rodin, l’artista francese Camille Claudel (1864-1943) è stata una straordinaria artista in grado di eccellere nella scultura, un ambito considerato appannaggio del genere maschile, in quanto le donne venivano considerate fisicamente troppo deboli per lavorare il marmo e inadatte a cimentarsi nello studio dell’anatomia umana.

La tragica vicenda umana e artistica di Camille Claudel è emersa solo di recente grazie al lavoro di uno storico dell’arte che, indagando sulla vita del fratello, il celebre diplomatico e poeta Paul Claudel, ha portato alla luce la vicenda di Camille Claudel, accuratamente occultata dalla famiglia per via dello stigma connesso alla malattia mentale. Infatti, Camille fu rinchiusa per quarant’anni nel manicomio di Montfavet (Avignone), dove è deceduta nel 1943.

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Grazie allo studio della corrispondenza epistolare e delle cartelle cliniche degli ospedali psichiatrici dove era stata rinchiusa, il mondo ha potuto finalmente conoscere il nome di Camille Claudel, a cui sono stati dedicati due lungometraggi e alcune biografie romanzate. Ultimo tassello in questo importante percorso di riconoscimento artistico è stata l’apertura nel 2017 del Musée Camille Claudel a Nogent-Sur Seine, piccola cittadina a sud-est di Parigi dove la giovane artista ha vissuto per alcuni anni con la famiglia.

C. Claudel, Atelier, 1885. Fonte: Wikipedia.org. Pubblico dominio

La vita e il rapporto con Auguste Rodin

Nata nel 1864 da una famiglia della piccola borghesia, Camille Claudel manifesta precoci segni di talento artistico, cimentandosi già in tenera età nella lavorazione dell’argilla. Osteggiata dalla madre, che non ne comprendeva il temperamento anticonvenzionale e le inclinazioni artistiche, preferendole la docile sorella minore Louise, ma supportata dal padre, Camille Claudel si trasferisce nel 1881 con la famiglia a Parigi dove viene ammessa all’Accademia Colarossi, l’unica istituzione artistica che non solo era aperta alle donne ma consentiva loro di dipingere modelli maschili nudi dal vivo.

Allieva dello scultore di successo Alfred Boucher, che ne riconobbe immediatamente il potenziale artistico, divenendo suo mentore, l’arte di Camille Claudel poté maturare ed evolversi per oltre tre anni sotto la guida del maestro. Dopo che Alfred Boucher venne invitato ad insegnare in Italia, Camille Claudel conobbe il grande scultore Auguste Rodin, amico di Alfred Boucher e suo sostituto all’Accademia Colarossi, all’apice del successo e impegnato nella realizzazione del suo capolavoro, la monumentale Porta dell’Inferno, ispirata agli orrori descritti nell’Inferno dantesco.

Auguste Rodin è colpito inesorabilmente dalla bellezza, dalla giovinezza e dal genio artistico della scultrice che diviene sua allieva e perfino modella per alcune opere, sebbene tale ruolo non fosse considerato idoneo ad una giovane di buona famiglia.

Successivamente il rapporto di reciproca stima e profonda comprensione artistica si evolve in una travagliata storia d’amore, resa difficile dalla differenza d’età – Auguste Rodin aveva ben ventiquattro anni più di Camille Claudele dal legame con la sarta Rose Beuret, dalla quale non si separerà mai nonostante le promesse fatte a Camille Claudel.

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Negli anni della passionale e difficoltosa relazione con il suo maestro, Camille Claudel inizia a ottenere i primi importanti riconoscimenti da parte della critica e la sua arte è così raffinata che Auguste Rodin le affida la realizzazione di mani e piedi delle sue sculture per la Porta dell’inferno, un compito che richiede una straordinaria perizia tecnica.

I due artisti si influenzano reciprocamente e, nonostante Auguste Rodin sostenga l’arte di Camille Claudel, anche da un punto di vista finanziario, in alcuni casi arriva a sentirsi minacciato dal talento dalla sua giovane musa.

C. Claudel, La Valse, 1889-1893 scultura in gres fiammato, h. 41,5 cm • l. 37 cm • P. 20,5 cm.
© Musée Camille Claudel, Paris. 

La relazione tra Auguste Rodin e Camille Claudel si complica dopo una decina di anni insieme a causa delle numerose relazioni di Auguste Rodin con le sue modelle e della decisione di non separarsi da Rose Beuret. Camille Claudel, resasi conto di essere stata pubblicamente relegata al ruolo di concubina, inizia a soffrire di manie di persecuzione, acuite anche dall’abbandono della famiglia avvenuto quando la relazione con Auguste Rodin era divenuta di dominio pubblico. Paul Claudel, che nel frattempo si era distinto come poeta e diplomatico scriverà:

Mia sorella Camille aveva una bellezza straordinaria, ed inoltre un’energia, un’immaginazione, una volontà del tutto eccezionali. E tutti questi doni superbi non sono serviti a nulla: dopo una vita dolorosa è pervenuta ad un fallimento completo

Nel 1913 Camille Claudel perde l’unico sostegno nella sua famiglia, ovvero il padre, e viene dunque fatta internare per volontà della madre e della sorella, ansiose di proteggere il buon nome dei Claudel e la reputazione del fratello Paul Claudel. La scultrice trascorrerà i successivi quarant’anni nel manicomio di Montfavet senza più dipingere e dimenticata da tutti.

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L’Arte di Camille Claudel

Tra le opere realizzate durante la sua breve ma prolifica carriera artistica ricordiamo alcuni capolavori come La Valse, una coppia di danzatori in bronzo uniti in un passionale abbraccio, opera che testimonia la capacità di Camille Claudel di suggerire il dinamismo delle figure. A differenza dell’eroticissimo e carnale Auguste Rodin, la sensualità nell’arte di Camille è più sottile, come a suggerire un incontro di anime oltre che di corpi.

A sinistra: C. Claudel, Sakountala (Vertumno e Pomona), 1905, versione in marmo, Musée d’Art et d’Industrie de Roubaix, France. Fonte: Wikipedia.org, foto di Pierre André Leclercq, CC BY- SA 4.0
© Musée Camille Claudel, Paris.. A destra: A. Rodin, Il Bacio, 1888-1889, marmo, Musée Rodin, Parigi. Fonte Wikipedia- Pubblico dominio.

Tra il 1886 e il 1905 Camille Claudel si cimenta in varie rielaborazioni di un antico mito indiano che aveva visto rappresentato a teatro. Da qui nasce il capolavoro Sakountala, conosciuta anche come Vertumno e Pomona, che raffigura due innamorati nel momento del ricongiungimento dopo aver attraversato svariate peripezie. A differenza del celebre Bacio di Auguste Rodin, al quale il gruppo scultoreo è stato spesso paragonato, la figura maschile è in ginocchio davanti alla donna, in un atteggiamento di tenera devozione, descritto dallo storico dell’arte André Michel come «un sentimento profondo di tenerezza casta e appassionata, non so quale tremolio e quale ardore contenuto, quale aspirazione e quale lamento represso».

Dal contenuto fortemente autobiografico è l’opera L’âge mûr (1902) oggi conservata al Musée d’Orsay, realizzata dopo il definitivo abbandono di Auguste Rodin, un gruppo scultoreo che vede un uomo e una donna di età matura procedere abbracciati mentre una giovane donna in ginocchio cerca disperatamente di trattenere l’uomo.

C. Claudel, L’âge mûr, 1902, gruppo in bronzo, h. 114 cm • l. 163 cm • p. 72 cm.
© Musée d’Orsay, Paris

Paul Claudel rimase sconvolto da questa opera di cui scrisse:

Questa giovane ragazza nuda è mia sorella. Mia sorella Camille. Implorante, umiliata in ginocchio, questa superba, questa orgogliosa, ed è così che si è rappresentata. Tutto è finito! […] E sapete cosa le viene strappato in questo stesso momento, sotto i vostri occhi, è la sua anima! È tutto in una volta l’anima, il genio, la ragione, la bellezza, la vita, il nome stesso.

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Arianna Trombaccia

Romana, classe 1996, ha conseguito la laurea magistrale con lode in Storia dell'arte presso l’Università La Sapienza. Appassionata di scrittura creativa, è stata tre volte finalista al Premio letterario Chiara Giovani. Lettrice onnivora e viaggiatrice irrequieta, la sua esistenza è scandita dai film di Woody Allen, dalle canzoni di Francesco Guccini e dalla ricerca di atmosfere gotiche.

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