Kakkabe (testa di cavallo) fu il nome che i cartaginesi diedero alla città per via della sua straordinaria posizione strategica. La vita sociale e culturale di Caccamo, successivamente, ha finito per coincidere con quella della sua fortezza, mai espugnata e che ha ovviamente influenzato l’assetto urbanistico generale del paese.
Il castello è il più grande di tutta la Sicilia, con i suoi massicci bastioni merlati e le imponenti torri di vedetta ingentilite da logge, monofore e bifore ben restaurate.
Leggi anche:
Cefalù (Palermo), tutto quello che c’è da sapere
Fondato in età normanna, è oggi un affascinante labirinto di cunicoli e camminamenti, con più corpi di fabbrica giustapposti su diversi livelli della roccia a strapiombo.
Di grande interesse sono le scuderie, le carceri, il teatro e la celebre “Stanza della Congiura”, in memoria della rivolta dei Baroni contro re Guglielmo I nel 1160.
Leggi anche:
Noto e Modica, le capitali del barocco siciliano
Dal XVI secolo in poi, l’edificazione di numerose chiese a opera di famiglie baronali meriteranno al borgo il titolo di “città religiosissima”.
La Chiesa Madre, dedicata a San Giorgio, è famosa per tre preziose tele fiamminghe ospitate nella sagrestia: la “Salita al Calvario” di Simone di Wobreck (1582), la “Madonna col Bambino” di Matthias Stomer (1641) e una allegoria dei “Cinque Sensi” di Jan van Houbracken del XVII secolo.
Leggi anche:
La più bella chiesa del mondo? La Cappella Palatina di Palermo
Nella chiesa di San Benedetto alla Badia, a sorprendere è il ricco interno con i suoi stucchi bianchi e le decorazioni in oro. Da notare sono le volute del pavimento in maiolica che convergono al centro su una nave in mezzo ai flutti, allegoria del peccato.
La chiesa dell’Annunziata è delimitata da due torri campanarie mentre l’interno, a croce latina, è sovrastato da un’ampia cupola ottagonale e contiene anch’esso un quadro fiammingo di Guglielmo Borremans.
Piazza San Domenico è dominata dalla mole di Santa Maria degli Angeli, annessa al convento domenicano. L’interno è ricoperto da un soffitto a capriate lignee decorate con scene di vita di santi domenicani ed ospita la statua in marmo della “Vergine col Bambino” di Antonello Gagini.
Due sono le feste tradizionali da ricordare: il 19 marzo per San Giuseppe si allestisce ‘a scalunata, una scala di ceri accesi ed ha luogo ‘a retina, una sfilata di muli bardati a festa, mentre a metà agosto si svolge la spettacolare rievocazione storica detta “La Castellana“.
La protagonista, scelta tra le ragazze di Caccamo, apre una sfilata in abiti storici, cui segue un ballo di corte e le esibizioni di sbandieratori e trombettieri.
Caccamo (PA)
Altitudine: 521 m
Abitanti: 7.827
Come arrivare:
- La stazione ferroviaria più vicina è quella di Termini Imerese
- In auto, sulla A19 Palermo – Catania, uscire a Termini Imerese e imboccare la SS285
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!