Muri di versi è il nome dell’evento che da Domenica ha decorato una strada di Bologna con la poesia. Per un mese Via Fondazza sarà un vero e proprio museo en plein air: lungo il porticato manifesti, foto e poesie entrano totalmente in contatto con la realtà urbana – non ci si deve dunque stupire di trovare fogli appesi ad uno stendino di plastica. I protagonisti dell’evento sono Tutto in un punto e Social Street.
Il primo è un’associazione culturale nata a Settembre, e costituita da sole donne che, nonostante si siano unite appena da Settembre, hanno all’attivo anche l’organizzazione della rassegna teatrale Spunti di vista tuttora in corso al teatro S. Salvatore. Il secondo è invece una realtà cittadina nata nel 2013 con l’intento di creare una rete fra vicini e, in generale, fra bolognesi affinché avvenga un continuo scambio di conoscenze e di esperienze per l’interesse comune.
«Tutto in un punto è l’ideatore, Social street si è impegnata per collaborare a livello pratico. Abbiamo aiutato i ragazzi con i permessi del Comune e poi a livello strettamente tecnico, montando i fili tra le colonne, fornendo attrezzi e quant’altro, ma soprattutto sensibilizzando i residenti ad una partecipazione attiva. Questo è il vero scopo di Social street», commenta sorridendo Luigi Nardacchione, cofondatore di Social street. E la sensibilizzazione non ha tardato a dare frutti. Chi fornendo bottiglie d’acqua, chi scale da lavoro, i bolognesi hanno agevolato la realizzazione dell’evento. Come Marco Betti, titolare della copisteria Copy sistem che provvederà a stampare tutta la carta necessaria.
L’idea è, infine, messa in pratica (pitturando pannelli e inventandosi l’intero spettacolo a cielo aperto) da ragazze e ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti e delle riviste Fischi di carta e Fornofilia & Filatelia, dal fotografo Giuseppe Greco, e dal Movimento per l’Emancipazione della Poesia (M.E.P). «Strappate pure tutto, purché lo teniate con voi. Rubare poesia è un atto nobile» è il cartello che i ragazzi hanno scritto e hanno disposto all’entrata della via, per accogliere qualsiasi passante che stia cercando poesia più o meno coscientemente.
A.P.