L’ultimo, dimenticabile, film natalizio targato Netflix è un prodotto sfacciatamente confezionato per il pubblico adolescenziale. Tratta da un romanzo di John Green (autore culto della generazione Z), la pellicola mescola amori inconfessati a urticanti dosi di felicità, riproponendo lo schema – stancamente usurato – della commedia sentimentale tenuta in piedi grazie all’ambientazione, ruffiano espediente per arginare il flop. Tuttavia, non è della reale qualità dell’opera che qui interessa discutere. Piuttosto il titolo – con relativa traduzione italiana – si mostra ben più foriero di riflessioni stimolanti: Let it snow. Innamorarsi sotto la neve.
La neve come metafora
Let it snow. Innamorarsi sotto la neve (Luke Snellin, 2019) contiene già gli elementi essenziali per mettere a fuoco quello che ai più, in virtù di innegabili cause stagionali, appare “invisibile” perché banale, atavicamente sedimentato nell’immaginario comune. La neve, fenomeno transitorio e mutabile, assume un valore simbolico di rara […] continua a leggere su NPC Magazine