Un omicidio, dodici sospettati. Dodici storie da scoprire, fili da sbrogliare in fretta nello spazio angusto di un treno. È questo l’inizio di Assassinio sull’Orient Express, remake dell’acclamatissima pellicola del 1974 a sua volta tratta dall’omonimo libro di Agatha Christie.
«Ha un suo fascino un groviglio di estranei costretti insieme per giorni con nulla in comune a parte il bisogno di recarsi da un luogo ad un altro, che non si rivedranno mai più».
Assassinio sull’Orient Express, un incalzare di enigmi e questioni irrisolte
Per chi l’avesse letto, la trama del film è molto simile a quella del libro: il Simplon Orient Express, lussuosissimo treno diretto da Istanbul a Calais, vede il termine della sua corsa ben prima del previsto per via della neve sempre più fitta. A bordo Hercule Poirot, famoso per essere il miglior investigatore sulla piazza, si ritrova ben presto a dover investigare sulla morte di uno dei passeggeri, nella speranza di risolvere il caso prima che l’assassino colpisca di nuovo.
Un omicidio, dodici sospettati, dunque. E un incalzare di enigmi e questioni irrisolte che trascina il suo pubblico insieme al detective Poirot in un ambiente piccolo, quasi claustrofobico, dove dimensione e respiro sono dati esclusivamente dalla profondità dei personaggi. Il tutto arricchito da uno stile Old Fashion piacevole ed accattivante e da una ricostruzione dell’epoca credibile in tutto, dai costumi fino agli oggetti più piccoli, passando anche per l’accento dei personaggi.
Il cast
Il cast stellare di Assassinio sull’Orient Express (Johnny Depp, Penelope Cruz, Judi Dench e Michelle Pfeiffer per citarne solo alcuni) è diretto da un grande Kennet Branagh, che si destreggia funambolicamente tra la regia e il ruolo di protagonista, senza perdere un colpo né dall’una né dall’altra parte.
La giustizia e le sue sfumature
Non mancano per fortuna le differenze con la prima versione di Assassinio sull’Orient Express: si tratta di sfumature che non danno né tolgono nulla alla complessità della trama, ma rendono la pellicola assolutamente godibile anche per chi già conosce il finale originale scritto dalla Christie. Dopotutto, come sostiene lo stesso regista, tempi diversi richiedono storie diverse. E in questa pellicola Branagh rende una storia già vista completamente nuova, aggiungendo carattere e fisicità al personaggio principale e reinterpretando il tema centrale: quello della giustizia, che dal freddo binomio bianco/nero a cui siamo abituati si trasforma per accogliere sfumature e spunti di riflessione mai scontati.
Insomma, Assassinio sull’Orient Expressè un film davvero piacevole. Consigliato a tutti gli amanti del giallo e del mistero, dei dialoghi serrati, dei ritmi incalzanti o anche solo dei richiami alle vecchie atmosfere anni ‘30, ricche di fascino e ricercatezza.
Marta Mantero
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